CAPPELLINI Alfredo

CAPPELLINI ALFREDO086di Gaetano e dì Riccarda Zigoli, nacque il 31 dicembre 1828 a Livorno e morì nella battaglia navale di Lissa il 20 luglio 1866.
A quattordici anni fu ammesso, per concessione del Governo piemontese, nella Scuola di Marina di Genova. Di pronto e vivace ingegno conseguì il grado di guardiamarina nella primavera del 1848 e, preso imbarco sulla corvetta Aquila, partecipò alle operazioni navali nell’Alto Adriatico.
Fece quindi parte del Corpo di spedizione sardo in Oriente nel 1855-1856 col grado di sottotenente di vascello, sul Govèrnolo, adibito al trasporto delle truppe e dei rifornimenti durante la campagna di guerra. Assunse il comando in seconda dell’avviso Malfatano durante le operazioni in Adriatico e fu all’assedio di Ancona nel 1860. Quindi passò con la Squadra nel Tirreno ove prestò efficace aiuto alle divisioni del Cialdini nel passaggio del Garigliano. Fu poi, nel gennaio 1861, al blocco di Gaeta con la cannoniera Veloce, della quale aveva assunto il comando solo pochi giorni prima. Si distinse particolarmente nel combattimento del 22 gennaio contro le batterie del Torrion Francese alle falde di Monte Orlando e fu decorato perciò di una medaglia d’argento al valore. Promosso capitano di fregata nel settembre successivo, fu assegnato al 1° Dipartimento marittimo e dopo poco tempo ebbe il comando della corvetta Valoroso.
Il 20 gennaio 1866 assunse il comando della cannoniera corazzata Palestro con la quale salpò da Ancona il 17 luglio, per le operazioni contro la piazzaforte di Lissa. Il 18 e 19 luglio le batterie dell’isola, attaccate con fuoco vivace dalle navi della flotta, subirono gravi danni ed alcune di esse furono smantellate. Il successivo 20 luglio, nella foschia delle prime luci dell’alba, avvistata la flotta nemica, quella italiana si preparò in ordine di battaglia. Nello schieramento la Palestro, meno veloce e già danneggiata dai combattimenti dei giorni precedenti, si trovò arretrata, ben presto isolata e fu perciò attaccata da due corazzate ed una fregata nemica. Reagì col fuoco di tutte le artiglierie e si difese con indomito valore. Il Cappellini intrepido al posto di comando fu combattente magnifico fra l’equipaggio eroico ed esempio purissimo del dovere. Divampato l’incendio a bordo lottò fino all’estremo per domarlo e conservare la nave alla Patria quando, per lo scoppio della S. Barbara, il mare chiuse in una coltre di gloria l’eroico sacrificio.
Così a trentotto anni morì, coi suoi ufficiali e 200 marinai e soldati, Alfredo Cappellini. Alla memoria dell’eroe fu concessa, con regio decreto 1° agosto 1866, la medaglia d’oro al valore per avere nella battaglia di Lissa, avvenuta il 20 luglio 1866, fra la flotta austriaca e quella italiana, preferito morire con tutti i suoi ufficiali ed il suo equipaggio anziché abbandonare la pirocorvetta Palestro da lui comandata ed in preda alle fiamme.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.212.