NEDBAL Federico

NEDBAL FEDETICO093di Venceslao e di Elisabetta Wildner, nacque il 7 ottobre 1825 a Krumau in Austria e morì in Udine l’8 aprile 1891.
Fece parte di quella numerosa schiera di sudditi austro-ungheresi che nel 1848-49 parteciparono ai moti insurrezionali contro la dinastia degli Asburgo e che poi si rifugiarono in Italia militando dapprima nelle file dei volontari garibaldini e poi nell’Esercito regolare italiano. Egli, infatti, nel 1848 abbandonò l’Esercito austriaco nel quale era capitano per passare nell’Armata rivoluzionaria ungherese, dove nel 1849 raggiunse il grado di tenente colonnello meritandosi la medaglia commemorativa degli Honved per avere preso parte ai moti per l’indipendenza ungherese. Rifugiatosi in Italia, nel 1860, entrò a far parte dell’Esercito volontario dell’Italia meridionale, conseguendovi il grado di colonnello di stato maggiore ed assumendo il comando della provincia di Messina, affidatogli da Giuseppe Garibaldi.
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, ottenne di entrare con il suo grado nell’Esercito italiano ed ebbe nel giugno 1863 il comando del 28° reggimento di fanteria.
Nella terza campagna di indipendenza, al comando dello stesso reggimento, assegnato alla 15^ divisione del generale Medici, che operava in val Sugana, fu all’avanguardia della divisione nella marcia verso Trento.
Il Nedbal fu esempio magnifico di coraggio e di capacità di comando. Fu perciò decorato della medaglia d’oro al valore conferitagli con regio decreto 6 dicembre 1866 perché essendo in avanguardia ebbe il suo reggimento impegnato nei fatti d’armi di Borgo e Levico in val Sugana il 23 luglio 1866. Si distinse a Borgo per sommo coraggio attaccando alla testa del suo reggimento il paese e per l’intelligenza ed il sangue freddo con cui riordinava le sue colonne, riattaccava il nemico successivamente e finiva per metterlo in rotta. Nell’assalto di notte a Levico fu sempre dove più vivo era il fuoco nemico animando i suoi soldati a caricar sempre alla baionetta senza mai far fuoco, facendo così scrupolosamente eseguire l’ordine ricevuto che fruttò la vittoria di quella notte.
Per gli stessi combattimenti di Borgo e di Levico, il 28° reggimento fanteria che con singolare audacia attaccò alla baionetta e disperse le fanterie austriache del generale Kühn ebbe la Bandiera decorata di medaglia d’oro al valore.
Con la promozione a maggior generale nell’aprile 1868, il Nedbal assunse il comando della brigata Valtellina, alla quale era stato destinato fin dal febbraio dell’anno precedente. Ebbe successivamente il comando della 2^ brigata di fanteria: poi fu collocato, a domanda, in disponibilità nel 1877, chiudendo così una brillante carriera militare.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.226.