PALLAVICINI DI PRIOLA Emilio

PALLAVICINI EMILIO054di Valentino e di Anna Maria Scoffiero, nacque a Genova l’8 novembre 1823 e morì a Roma il 15 novembre 1901.
Discendente da antica famiglia ligure, giovanissimo, fu avviato alla carriera delle armi. Uscito dall’Accademia Militare di Torino nel 1842, fu sottotenente e tenente di fanteria; poi nel settembre 1848 passò nel Corpo dei bersaglieri, ove ebbe le successive promozioni, fino a generale.
Partecipò alla prima campagna d’indipendenza 1848-1849. Nel marzo del 1849 fu inviato a Genova con le truppe del generale Alfonso Ferrero della Marmora per ristabilirvi l’ordine. Fu in quella occasione decorato di una medaglia d’argento al valore.
Prese parte alle operazioni in Oriente nel 1855.
Nella campagna del 1859 meritò una menzione onorevole al ponte di Casale l’8 maggio e la nomina a cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia nel fatto d’armi di San Martino il 24 giugno, ove rimase anche ferito.
Per il suo comportamento all’attacco di Perugia nel settembre 1860 fu promosso tenente colonnello per merito di guerra. Poco dopo l’annessione dell’Umbria fu nell’Ascolano e negli Abruzzi per domare la reazione che vi si manifestava sotto forma di brigantaggio. Contro di esso il Pallavicini agì con energia e con abilità, riportando notevoli successi. Fu poi con i bersaglieri del I Corpo d’armata all’assedio di Civitella del Tronto che, forte per naturale posizione e difesa ad oltranza da uomini decisi a non cedere perché colpevoli di violenze d’ogni specie sulle popolazioni delle vicine vallate, da lungo tempo resisteva alle forze schierate del generale Mezzacapo. Il contributo del Pallavicini alle operazioni d’assedio fu efficace e la fortezza si arrese il 20 marzo 1861. In quel giorno la Bandiera borbonica fu definitivamente ammainata nell’antico Regno delle Due Sicilie. Il personale ardimento ed i lodevoli servizi resi nell’assedio dal Pallavicini furono premiati con la medaglia d’oro al valore militare con regio decreto 1° giugno 1861 per l’intelligenza, l’energia ed il valore dimostrati nel concorrere a formare il piano ed a dirigere le operazioni degli Abruzzi e dell’Ascolano contro i briganti e condurre una colonna all’assalto di Civitella del Tronto.
Nel successivo 1862 il Pallavicini ebbe il doloroso compito di fermare Garibaldi che si accingeva a marciare su Roma e lo assolse con quello spirito di umanità e di tatto, che le circostanze richiedevano, non disgiunti da energia militare. Per la missione compiuta nonché per le successive operazioni militari contro il brigantaggio, il Pallavicini ebbe due promozioni nell’Ordine Militare di Savoia. Promosso generale nell’agosto 1862 comandò la brigata Como poi la divisione di Salerno ed i Corpi d’armata di Palermo e di Roma. Fu nominato senatore nel febbraio 1890.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.148.