SOGLIUZZO Antonio

SOGLIUZZO ANTONIO082di Carmine e di Chiara Sanna, nacque a Cagliari il 27 aprile 1845 e morì a New York il 20 gennaio 1927.
Figlio di umili marinai, fiero esponente della forte e generosa Sardegna, si arruolò di leva come semplice marinaio nel novembre 1865 e prese imbarco sulla pirocorvetta Ancona.
Nella battaglia navale combattuta nelle acque di Lissa, dove gli episodi di audacia e di valore confermarono le tradizioni eroiche della Marina italiana, il Sogliuzzo dette sublime esempio di generoso ardimento e di alto spirito di sacrificio. L’Armata navale italiana ebbe l’ordine, il giorno 17 luglio 1866, di procedere al bombardamento delle opere fortificate dell’isola di Lissa, onde facilitare lo sbarco di reparti di occupazione che avrebbero dovuto prendere terra dopo lo smantellamento dei forti. All’alba del 18 luglio fu iniziato il bombardamento contro le munite batterie di Porto S. Giorgio. Nel pomeriggio del 19 luglio l’Ancona ebbe l’ordine, insieme colle altre navi della divisione, di appoggiare l’azione della Formidabile che, entrata nel porto, doveva smantellare le batterie interne che ancora resistevano.
Nel duello delle artiglierie, con violenza condotto da ambo le parti, l’Ancona, portò i suoi tiri sulla batteria d’ingresso del porto.
Il comandante Piolà dell’Ancona nel rapporto steso dopo la battaglia confermò la violenza del combattimento durante il quale gravi furono i danni che subì la nave: la poppa attraversata ed incendiata da una granata sopra coperta; la prora pure attraversata da una granata- sopra coperta; 25 marinai colpiti, dei quali 5 morti sul colpo e 13 mortalmente feriti. Nondimeno mentre l’incendio divampava nel quadrato poppiero e la mitraglia nemica penetrava in batteria dalle cannoniere, i marinai addetti alle artiglierie continuarono imperterriti il loro servizio.
Intrepido fra tutti si dimostrò il marinaio di 2^ classe Sogliuzzo che, ferito una prima volta, non desistè dalle funzioni di caricatore del pezzo finché di nuovo ferito dallo scoppio di una granata che gli asportò la mano destra e gli sfracellò la sinistra, cadde sul cannone. Ed anche allora rifiutò il ricovero in infermeria incitando con la voce i serventi a continuare il fuoco.
Mirabile esempio di coraggio, di forza d’animo e d’ardimento, il Sogliuzzo fu decorato di medaglia d’oro al valore con regio decreto 15 agosto 1867 per essersi distinto nei fatti d’armi avvenuti in Adriatico nella campagna di guerra del 1866.
Fu collocato in congedo nel febbraio 1867 a seguito delle gravi ferite riportate che lo resero inabile a qualsiasi lavoro e sopportò con virile coraggio ed ardente amore per la Patria le gravi conseguenze fisiche della gloriosa mutilazione. Morì a New York il 21 gennaio 1927.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.204.