Umberto Ranieri di SAVOIA-Principe di Piemonte

UMBERTO DI SAVOIA061figlio di Vittorio Emanuele e di Maria Adelaide di Lorena, nacque a Torino il 14 marzo 1844 e morì a Monza il 29 luglio 1900.
Seguendo le tradizioni militari della Casa Sabauda, ancora fanciullo, fu milite della 1^ legione della Guardia Nazionale di Torino, e a 15 anni ne fu il colonnello comandante, mentre veniva nominato anche capitano nel 3° reggimento fanteria della brigata Piemonte. Quivi percorse tutti i gradi, fino alla promozione a colonnello, avvenuta nel 1861.
Non gli fu concesso di partecipare alla seconda campagna di guerra dell’indipendenza del 1859, nonostante che lo avesse ripetutamente domandato al suo Re.
Nel settembre 1862 fu promosso maggior generale e comandò la 1^ brigata di cavalleria di linea, poi, nell’ottobre 1863 assunse il comando della brigata Granatieri di Lombardia.
Alla vigilia della terza guerra d’indipendenza, il 10 giugno, egli che era già luogotenente generale dal luglio del 1864, ebbe il comando della 16^ divisione nel III Corpo d’armata ed alla testa di essa passò il Mincio il 23 giugno sul ponte di Goito. Dallo schieramento tra Roverbella e la Rotta, Umberto di Savoia mosse il giorno successivo con la divisione – estrema destra del Corpo d’armata – all’occupazione della linea Sommacampagna-Villafranca. Appena oltrepassato l’abitato di Villafranca, fatto segno al fuoco dell’artiglieria nemica, dette prova di intrepido coraggio e di valore. Poco dopo la divisione venne minacciata dalle violenti cariche del reggimento austriaco di ulani denominato Conte di Trani, forte di 600 cavalieri circa, il quale investì prima la fronte e poi il fianco sinistro dello schieramento. L’urto produsse un momentaneo scompiglio nelle file delle fanterie. Superata rapidamente la crisi, il giovane principe comandante ordinò la formazione dei quadrati e, saldo in sella, si piantò in mezzo a quello costituito dal battaglione di prima schiera, il 4° del 49° reggimento fanteria, contro il quale invano si avventò con successive cariche, la cavalleria nemica. Le fulgide qualità di comandante del giovane generale – che nella battaglia dette prova di capacità, sagacia ed ardimento – furono premiate con la medaglia d’oro al valore militare con regio decreto 6 dicembre 1866 pel brillantissimo coraggio dimostrato nel condurre la sua divisione al fuoco e per le savie disposizioni date pel suo piazzamento nel fatto d’armi di Villafranca il 24 giugno.
A Roma il 9 gennaio 1878 assunse la Corona reale e, fino alla tragica morte, ogni suo pensiero ed ogni suo atto furono rivolti unicamente agli interessi della Patria.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.162.