DI FEDERICO Vermondo

n. a Picciano (Pescara) il 19 gennaio 1924 (Wikipedia). Partigiano combattente.

Appartenente a modesta famiglia di contadini, dopo aver frequentato le scuole elementari lavorò nei campi come bracciante agricolo. Chiamato alle armi nel maggio 1943, ed assegnato al deposito dell’11° reggimento fanteria Forlì, dopo l’armistizio si rifugiò sulle montagne dell’ Abruzzo. Fece parte della formazione partigiana Banda Giacomo Lambardi operante nella zona a nord di Pescara.

A capo di una banda di partigiani ha strenuamente lottato contro le truppe tedesche finché catturato e messo al muro insieme ad altri compagni per essere passato per le armi non si dava per vinto, ma con un gesto di sublime follia, si scagliava armato soltanto della volontà e della fede contro il plotone di esecuzione. Col gesto disperato che gettava lo scompiglio nelle file dei carnefici, egli dava a se stesso la morte degli eroi, ai compagni la salvezza e la libertà. Arischia (L’Aquila), 11 giugno 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 472.