È uno dei forti costruiti alla fine dell’Ottocento per la difesa di Roma, che nel periodo fascista fu utilizzato come luogo di esecuzione delle sentenze capitali dopo la reintroduzione della pena di morte. Durante l’occupazione militare tedesca fu luogo di esecuzione delle sentenze di morte emesse dal Tribunale Militare di guerra germanico. Un monumento posto all’ingresso del forte ricorda l’uccisone di 62 patrioti, alcuni dei quali fucilati il 3 giugno 1944 a poche ore dalla liberazione della città. Nell’estate del 1945 vi furono fucilati alcuni criminali di guerra, condannati dall’Alta corte di giustizia: Pietro Caruso, questore fascista di Roma, e Pietro Koch, capo dell’omonima “banda” al servizio dei nazisti.