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Un gruppo di Ufficiali e Sottufficiali italiani reduci dal fronte russo dove avevano operato per 25 mesi – dal maggio 1941 al luglio 1943 – dette vita nel settembre 1952 alla più minuscola delle Associazioni combattentistiche: l’“Unione Nazionale Reduci dell’Ufficio Trasporti italiano collegamento”. All’interno si costituì un Comitato onoranze ai caduti italiani su tutti i fronti di combattimento le cui spoglie mortali non era stato possibile recuperare sui campi di battaglia e dati per «dispersi», al fine di dar loro – come tributo di riconoscente affetto – una sia pur simbolica sepoltura e toglierli dall’oblio in cui erano stati lasciati. Entrati a far parte della Unione reduci dai fronti di guerra d’Africa, della Balcania, di Sicilia e congiunti di caduti, nel 1955 si ricostituì in un Comitato Nazionale per il tempio votivo ai Caduti senza Croce costituitosi poi in Associazione Nazionale per i Caduti senza Croce il 17 dicembre 1961 e successivamente, aggiornando il proprio Statuto, a Opera Nazionale per i Caduti senza Croce, nei congressi nazionali del 1967 e 1981.
Fra le principali finalità rimane prevalente quella di dare una simbolica ma reale sepoltura senza ceneri ma solo nei nomi ai 145.000 soldati, marinai e aviatori d’Italia ovunque caduti per la Patria e che, per non essersi potute recuperare le loro spoglie mortali, non sono ricordati ed onorati nei vari sacrari, ossari, mausolei, riquadri cimiteriali. A tal fine è stata riconosciuta con legge n. 31 del 20 febbraio 1981 la Costituzione del dedicato sacrario di Monte Zurrone in Roccaraso (voluto e creato dalla costante volontà realizzatrice dell’ente), equiparato a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra.