Collegamenti con l’Italia liberata

Dopo aver realizzato la fusione con i Fronti Clandestini delle altre Forze Armate, e allineata la propria attività alle direttive del comando Unico di Roma si impose la necessità di particolari direttive prettamente aeronautiche, per cui si cercarono contatti diretti con l’Aeronautica dell’Italia Liberata a mezzo di emissari che cercarono di passare le linee.

Spazzoli

Arturo Spazzoli (MAVM), venne contattato dal sottoten. Bruno Lombardo

Organizzazione clandestina al Nord
Dopo l’8 settembre 1943 la maggior parte dei militari era convenuta a Roma e il Fronte non si era dimenticato di chi era rimasto alla “macchia” in Italia settentrionale e che si sperava fossero già raggruppati o organizzati. Ufficiali del Fronte furono inviati in missione speciale al nord nelle città di Firenze, Milano e Forlì. Nel caso nulla era stato organizzato, bisognava fare in modo da costruire una rete di collegamento con Roma.
A Milano le ricerche furono negative.
Il personale aeronautico si era diluito in altre formazioni di resistenza. Furono presi contatti con il Fronte Militare Clandestino Esercito. A Firenze fu stabilito un punto di ritrovo mentre a Forlì fu inviato un ufficiale (sottoten. Bruno Lombardo) per prendere contatto con un’organizzazione che faceva capo all’Aspirante Ufficiale Pilota Arturo Spazzoli, che svolgeva attività a favore dei prigionieri di guerra alleati. Spazzoli (Banda Corbari) passò al sottoten. Lombardo importanti notizie sull’attività nemica all’aeroporto di Forlì e su alcune fortificazioni che i tedeschi stavano preparando sugli Appennini. Spazzoli, fu poi scoperto e ucciso dai nazisti il 18 agosto 1944 (decorato di MAVM alla Memoria).