Gruppo CAMPA

Il Gruppo si formò poco dopo l’occupazione tedesca di Roma, con un primo nucleo di dipendenti del 48° Stormo Trasporti, che si erano rivolti al loro ex Comandante, Ten . Col. Ugo CAMPANELLI, per avere consigli, direttive ed aiuti: da qui l’idea di riunire tutto quel personale, a lui ben noto, e costituirlo a Gruppo di resistenza.
Verso la fine del mese di ottobre il Comandante del Gruppo, tramite il Ten. Col. Enrico BIANCHI, ebbe i primi contatti con il Generale Longo, inquadrando successivamente il suo Gruppo nella Banda da questi costituita, mantenendo però una certa autonomia di iniziativa.
Il Gruppo operò sotto il nominativo “Campa”, dal nome di copertura del suo Comandante. La sua forza, alla fine del novembre 1943, si aggirava sui 150 militari, per la maggior parte Ufficiali e Sottufficiali già in forza ai Reparti del S.A.S.
L’attività svolta si può compendiare in: organizzativa e assistenziale; informativa e politica.
Nel campo organizzativo, l’attività svolta riguarda principalmente l’inquadramento del personale in nuclei, ed il collegamento tra questi e il Gruppo e tra il Gruppo e la Banda; mentre l’attività assistenziale fu svolta per la ricerca dei fondi e la distribuzione agli organizzati di sussidi e di falsi documenti militari e d’identità, forniti a più riprese dal Maggiore Piero PIACENTINI.
Per l’assistenza il Gruppo si è molto giovato dell’aiuto avuto direttamente dalla Banda; pur ricorrendo sovente a privati per ottenete altre sovvenzioni.
Tramite il Comm. Zelaschi, Capo Divisione al Ministero dell’Aeronautica, è stato possibile procurare al Comando del Fronte ingenti somme, consegnate personalmente al Generale Cappa. Approcci, purtroppo infruttuosi, furono pure fatti presso il Senatore Fiammingo.
Varia è stata l’attività informativa svolta da elementi del Gruppo, tra i quali il Tenente Loris ILLE ALIGI che, periodicamente, ragguagliava il Comando Banda su notizie raccolte presso i vari uffici di polizia di Roma, ove contava numerose conoscenze. Particolarmente importanti furono i dati forniti dal Comm. Zelaschi, circa i materiali che l’Aviazione repubblichina intendeva trasferire al Nord e che era possibile sottrarre. Allo scopo di sfruttare queste notizie, e concretare un piano d’azione, il Tenente Colonnello Campanelli predispose varie riunioni in casa Barbolani, in via Salaria n. 213, a cui parteciparono anche i Generali Cappa e Longo.
Per motivi contingenti, gli incarichi specifici per la sottrazione del materiale, furono ripartiti fra il personale delle varie Bande, che riuscì infatti a salvare gran parte del materiale destinato al Nord.
II Comando del Gruppo era costantemente informato sulle probabili intenzioni della polizia ed in particolare sui rastrellamenti già predisposti. Queste notizie erano fornite dal Cap. Giorgio PELLEGRINI, che aveva dei parenti in servizio alla P.A.I.
Non sempre però fu possibile prevenire l’azione della polizia che, infatti, arrestò. il Tenente Pilota Loris ILLE ALIGI edil Maresciallo Guerino URBANI sotto l’accusa di spionaggio, trattenendoli per più mesi nelle carceri di via Tasso il primo, e di Regina Coeli il secondo.
Ufficiali del Gruppo hanno svolto attività organizzativa e di consulenza presso gli Uffici Militari di alcuni Partiti politici.
In un apposito locale, approntato fin dallo sbarco di Anzio, furono nascoste armi, munizioni e divise militari. Particolare citazione va fatta per il Cappellano Tenente Giuseppe Fiore che custodì anche la Bandiera del 48° Stormo Trasporti.
Nel giugno 1944, il personale inquadrato fu mobilitato per l’occupazione dell’ Aeroporto di Centocelle, in concorso ad una eventuale prevista azione di paracadutisti alleati.