Gruppo MARILUZZI

Il Gruppo “Mariluzzi” prese questo nominativo dalla fusione dei nomi degli Ufficiali che, nel novembre 1943, lo avevano costituito, e cioè dal Colonnello Oronzo LIUZZI e Ten. Col. Vittorio Emanuele MARIANI. Questi, dopo un infruttuoso tentativo di passare le linee, avevano riunito un certo numero di Ufficiali e Sottufficiali dell’Arma, animati dal desiderio di partecipare alla lotta di resistenza e di osteggiare l’attività militare dei tedeschi.
Il compito principale però era quello di intralciare, con la propaganda e con l’esempio, l’arruolamento dei militari nelle ff.aa. repubblichine.
Al Colonnello LIUZZI, quale più elevato in grado, fu dato il Comando del Gruppo di resistenza che, nel frattempo, si era arricchito di nuovi elementi, tanto da contare, all’atto dell’incorporazione nel Fronte, oltre 80 uomini inquadrati in cinque sottogruppi :
“Reinero”, “Cassandro”, “Pressenda”, “De Blasis”, “Rivera”.
Il Gruppo svolse attività informativa, assistenziale e di sabotaggio.
Nella raccolta delle informazioni concorsero tutti i sottogruppi, elementi dei quali controllarono in particolar modo il movimento dei reparti tedeschi lungo le vie che conducevano alla costa (Aurelia, Portuense e Del Mare), segnalando le installazioni delle artiglierie ivi piazzate e la forza dei presidi costieri; le strade battute dalle autocolonne e gli abituali punti di sosta di queste.
Altri elementi sono stati a contatto con gruppi fascisti e funzionari della P.S., riuscendo a carpire tempestivamente notizie preziose per l’incolumità del personale inquadrato.
Per la parte assistenziale il Gruppo si avvalse dei fondi avuti dal Comando Banda e di mezzi avuti direttamente da conoscenze personali dei suoi gregari.
Il sottogruppo del Maresciallo Giulio DE BLASlS, ha operato nel triangolo Falvaterra-Pico-Pastena, seriamente intralciando le comunicazioni telefoniche nemiche, le cui linee furono più volte sabotate.
II Ten. Col. Virgilio REINERO ha operato nella zona Palestrina-San Pastore ove, all’atto dell’armistizio, aveva combattuto con un Reparto della “Piave”, per la liberazione dei militari dell’Aeronautica accerchiati dai tedeschi (combattimento di Villa Pallavicini). L’attività clandestina ebbe inizio con l’assistenza ad un gruppo di 300 militari dell’Esercito, rifugiatisi nella zona, ai quali furono procurati indumenti civili e vettovagliamento, Questo Sottogruppo, ha svolto larga opera di assistenza a favore di altri Gruppi di resistenza della zona, a cui furono forniti anche le armi dell’Aeronautica, recuperate a San ‘Pastore ed a Palestrina, nonchè quelle tolte a suo tempo ai tedeschi.
Dal Sottogruppo Reinero, sono state fornite preziose informazioni di carattere militare, relative al traffico stradale sulla Casilina ed alle fortificazioni sulla stessa: notizie divenute di importanza capitale dopo la caduta di Frosinone, quando l’ultimo tratto della Casilina divenne la via principale per ii ripiegamento delle truppe germaniche. Altre segnalazioni precisarono: depositi di munizioni e carburanti, concentramenti di automezzi e carri armati, nonché i risultati delle azioni aeree alleate.
Lo stesso, a contatto con patrioti della zona, ha anche svolto notevole attività di sabotaggio contro autotrasporti tedeschi in transito per Palestrina, su linee di comunicazioni telefoniche, sistematicamente interrotte, e facendo saltare un ponte ferroviario nei pressi di Santa Palomba. In vista della liberazione di Roma, il personale del Gruppo “Mariluzzi”  fu diviso in squadre che occuparono gli obiettivi assegnati e svolsero adeguata azione di polizia.