GRANDVILLE Eugenio

GRANDUILLE EUGENIO097di Giovanni e di Francesca Tordo, nacque a Firenze il 19 aprile 1841 e morì a Venezia il 17 giugno 1899.
Iniziò la carriera delle armi nel periodo glorioso del Risorgimento nazionale. Allievo della Scuola Navale di Genova, ebbe la nomina a guardiamarina nel luglio 1858. Il 30 aprile 1860 sulla fregata Carlo Alberto, comandata dal capitano di vascello Galli della Mantica, compì alcune crociere nel Tirreno e sulle coste della Sicilia, poi, nel settembre, prese parte alle operazioni navali contro la piazzaforte di Ancona meritando una medaglia d’argento al valore per il personale coraggio e la perizia marinara di cui dette prova durante quell’assedio, fino alla resa della città. Partecipò altresì all’assedio di Gaeta dal novembre 1860 al febbraio 1861, e per le rinnovate prove di coraggio fu decorato di un’altra medaglia d’argento al valore militare.
Nella campagna del 1866, quale luogotenente di vascello sul Re di Portogallo, comandato dal Riboty, si batté da prode a Lissa contro la squadra navale austriaca e meritò una medaglia di bronzo al valore.
Quando nel settembre 1866 la città di Palermo insorse, il Grandville, che era imbarcato ancora sul Re di Portogallo, fu destinato al comando di una compagnia da sbarco del battaglione Acton.
Alla testa dei suoi marinai si batté sulle barricate contro gli insorti e, nell’ambiente insidioso della rivolta, si dimostrò comandante capace e soldato valoroso. Sempre primo nel rischio e nel pericolo, il suo esempio fu incitamento ai suoi dipendenti. Ferito gravemente al braccio sinistro con frattura dell’omero rifiutò qualsiasi cura per non abbandonare il reparto durante l’azione.
Per l’eroico contegno dimostrato gli fu conferita la medaglia d’oro al valore con regio decreto 15 agosto 1867 per essersi distinto nella repressione dei moti sediziosi di Palermo nei giorni 19, 20 e 21 settembre 1866.
Nel 1867, luogotenente di vascello di 1^ classe, comandante dell’avviso Authion, stazionario nelle acque di Salonicco, tutelò con energia e grande accorgimento gli interessi degli Italiani compromessi dalla guerra turco-russa.
Promosso capitano di fregata, comandante dello Scilla nel 1879, si trovò nelle acque del Sud America durante i moti rivoluzionari che erano scoppiati nell’Uruguay e nel Paranà e si adoperò efficacemente per la protezione dei connazionali.
Con la successiva promozione a capitano di vascello nel 1866, comandò la corazzata Andrea Doria. Quindi, promosso contrammiraglio nel 1893 e ammiraglio nel 1898, ebbe il comando del Corpo Equipaggi, della seconda divisione della Squadra e del Dipartimento di Venezia. Morì a Venezia il 17 giugno 1899.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.234.