Gruppo di combattimento CREMONA

Dal volume:
G. Mastrobuono, Il Gruppo di combattimento Cremona nella Guerra di Liberazione, ANCFARGL Nazionale, Roma, 2003
Disponibile per il prestito presso la Biblioteca “Lorenzo Lodi”.

Gruppo di combattimento CREMONA

Gruppo di combattimento CREMONA

21° Reggimento fanteria
22° Reggimento fanteria
7°   Reggimento artiglieria
Battaglione misto del genio
Servizi

Dopo aver validamente contribuito alla liberazione della Corsica, le Divisioni Cremona e Friuli erano state disarmate dai francesi e costrette a imbarcarsi per la Sardegna. Qui erano rimaste in pessime condizioni fino al settembre 1944, quando erano state  richiamate nel continente.
La Divisione Cremona, in particolare, giunge a Napoli decimata dalla malaria, malvestita, malnutrita e con organici ridottissimi. Dislocata ad Altavilla Irpina (AV), assume il nome di Gruppo di combattimento Cremona e, indossata l’uniforme alleata inglese, ma con la striscia tricolore e il suo emblema, la spiga, sul braccio sinistro, e dotata di nuove armi, il 4 dicembre è trasferita nella zona di Ascoli Piceno.
Il Gruppo, al comando del gen. Clemente Primieri, risulta composto dal 21° e dal 22° Reggimento di Fanteria, entrambi con una Compagnia mortai e una Compagnia cannoni, dal 7° Reggimento Artiglieria, da un Battaglione misto Genio, oltre ai servizi.
Nonostante l’arruolamento di numerosi volontari ex partigiani, quando comincia l’addestramento il Gruppo è ancora sottodimensionato di circa 2500 unità. Si completerà solo in seguito, quando sarà già schierato sul fronte, per l’arrivo di altri partigiani toscani, romagnoli e marchigiani (che costituiranno il 60 % dei reparti di fanteria), raggiungendo il numero di 9244 uomini. Alle dipendenze del Gruppo è, inoltre, la Brigata  partigiana Mario Gordini che, guidata dal tenente Arrigo Boldrini, medaglia d’oro al valor militare, l’affiancherà durante tutte le operazioni successive.
Il 14 gennaio 1945 viene affidata al Cremona la responsabilità di un settore difensivo posto in corrispondenza delle Valli di Comacchio.  Di fronte c’è il 76° Panzer Corp tedesco, composto prevalentemente di austriaci.
Ai primi di febbraio si registrano i primi duri scontri, che portano alla conquista di posizioni poi perdute e successivamente riconquistate, contro un nemico attento ed efficace. L’operazione più importante è, però, quella svolta il 2 e il 3 marzo per la conquista di Case dei Venti e Torre di Primaro. La resistenza è fortissima , ma i fanti del Cremona, anche se ostacolati nella palude, occupano i due capisaldi, catturando 200 prigionieri.
Si avvicina così l’offensiva finale: i fanti e i genieri si preparano all’attraversamento dei vari corsi d’acqua e in particolare  del torrente Senio. La Brigata Gordini, sulla destra del Gruppo passa a collaborare con i commandos britannici.
Il 10 aprile 1945, con l’appoggio delle artiglierie italiana e britannica, il Gruppo ha ragione della resistenza tedesca e, occupate Fusignano e Alfonsine, il 12 aprile raggiunge il Santerno. Nononostante la ferrea difesa tedesca, il fiume viene passato il giorno seguente.
Tutto il fronte è ormai in movimento. I due Reggimenti avanzano su Portomaggiore, superano le Valli di Comacchio e occupano Codigoro. Il 24 aprile è occupato Ariano Polesine.
Alla sinistra del Cremona è ora la 56^ Divisione britannica e alla destra la Brigata Gordini. La sera dello stesso giorno, i due Reggimenti raggiungono il Po e, procedendo al rastrellamento delle retroguardie nemiche, si attestano a Corsola e Mezzano, mentre i partigiani si attestano a Taglio di Po.
Il giorno seguente, passato il fiume senza ponti, si raggiunge Adria e l’avanzata prosegue verso il fiume Adige. Dopo un’aspra battaglia, viene conquistata Cavarzere. Nella battaglia i tedeschi perdono un centinaio di soldati e altrettanti  prigionieri.
Il 28 aprile soldati e partigiani attraversano l’Adige e al 22° Reggimento e alla Brigata Gordini viene ordinato di raggiungere Chioggia. Il 29 aprile i Battaglioni del 21° Reggimento occupano Corbezzole e Codevigo, attestandosi sul Brenta. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il 22° Reggimento raggiunge Mestre, dove è accolto dalla popolazione entusiasta.
Il 2 maggio 1945 lo stesso 22° Reggimento innalza il tricolore in piazza San Marco a Venezia, tra le indescrivibili manifestazioni di gioia dei veneziani, commossi e grati per essere stati liberati da soldati italiani.
Al termine delle operazioni, si contano le perdite. I tedeschi lasciano sul campo numerosi morti e feriti e 3.218 prigionieri. Il Gruppo di Combattimento Cremona conta 178 caduti, 605 feriti e 80 dispersi.
I caduti del Gruppo Cremona riposano nel cimitero sacrario di Camerlona, presso Ravenna.

Il pannello dedicato al "Gruppo di combattimento Cremona" tratto dalla mostra itinerante “Uomini in Guerra. Le Forze Armate nella Guerra di Liberazione 1943-1945″ . La mostra, può essere ceduta in prestito con la formula del comodato d’uso gratuito. Contattaci. 06 4881519

Il pannello dedicato al “Gruppo di combattimento Cremona” tratto dalla mostra itinerante “Uomini in Guerra. Le Forze Armate nella Guerra di Liberazione 1943-1945″ . La mostra, può essere ceduta in prestito con la formula del comodato d’uso gratuito. Contattaci. 06 4881519