Missioni militari italiane all’estero
Elenco cronologico degli episodi che hanno coinvolto militari caduti nel corso di missioni italiane all’estero.
(Per ricordare degnamente i caduti, i parenti sono invitati a mettersi in contatto con noi per completare le informazioni in nostro possesso : info@combattentiliberazione.it
1949
Eritrea
5 marzo, a seguito di un’imboscata a Senafé perdono la vita:
Antonio Di Stasi, Finanziere;
Medaglia di bronzo al valore della Guardia di Finanza
Data del conferimento: 12/05/2015 alla memoria
motivazione:
Mentre assieme ad altri finanzieri usciva dalla caserma, veniva aggredito nell’oscurità da banditi con il lancio di bombe a mano e colpi di moschetto. Dopo aver eroicamente opposto resistenza veniva attinto da colpi di scimitarra, trovando la morte. Fulgido esempio di attaccamento al dovere spinto fino all’estremo sacrificio. Senafè (Eritrea), 5 marzo 1949.
Alfredo Tramacere, Finanziere decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
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1950
Eritrea
21 ottobre, a seguito di un conflitto a fuoco:
Pio Semproni, maresciallo dell’Arma dei Carabinieri (MAVM)
“Comandante di Stazione, in viaggio per servizio insieme con tre dipendenti indigeni, aggredito a colpi di fucile e bombe a mano in località deserta da bande di briganti in agguato, rispondeva decisamente con fuoco delle proprie armi. Ferito a morte, trovava la forza di sparare ancora contro i malviventi, finché cadeva da prode.” Zona di Agordat (Africa Orientale)”.
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Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia
Il 20 marzo 1950, un pilota perde la vita, a bordo di un North American F-51 Mustang, in seguito ad un incidente di volo:
Sergente maggiore Bruno Munarin
Per approfondire la conoscenza degli aerei impiegati per lo sviluppo della Somalia post-coloniale collegati qui
1952
Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia
1º agosto, Chisimaio, a seguito di un’imboscata cadono:
Luciano Fosci (MOMC), carabiniere;
Addetto a stazione operante in ex colonia affidata all’amministrazione fiduciaria italiana, in occasione di una violenta manifestazione politica, con eccezionale senso di abnegazione e sprezzo del pericolo tentava invano, unitamente al proprio Comandante, di bloccare i dimostranti, ma veniva assalito con inaudita ferocia e colpito a morte. Mirabile esempio di altissimo senso del dovere e di elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio. 1 agosto 1952 – Chisimaio (Somalia)
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Flavio Salacone (MOMC), maresciallo maggiore dei carabinieri
Comandante di stazione operante in ex colonia affidata all’amministrazione fiduciaria italiana, in occasione di una violenta manifestazione politica, con eccezionale senso di abnegazione e sprezzo del pericolo tentava invano, unitamente ad altro militare, di bloccare i dimostranti, ma veniva assalito con inaudita ferocia e colpito a morte. Mirabile esempio di altissimo senso del dovere e di elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio. 1 agosto 1952 – Chisimaio (Somalia).
1954
Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia
13 maggio, Mogadiscio, a seguito di malattia contratta in servizio:
Vitantonio Sorino, Esercito, maresciallo Genio Pionieri, Compagnia Genio Pionieri della Somalia, Mogadiscio.
Ha prestato servizio a Mogadiscio, Somalia sotto l’Amministrazione fiduciaria Italiana per conto dell’ONU, dal 2 febbraio 1950. Deceduto per cause di servizio (malattia).
1959
Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia
22 marzo, Mogadiscio, annegato nel tentativo di salvare la vita ad un ufficiale in difficoltà nelle acque dell’Oceano Indiano:
Giuseppe Cavagnero (MAVC), maresciallo capo dell’Arma dei Carabinieri.
Il Sottufficiale, di origine piemontese, si era arruolato nell’Arma nel 1931. Dopo vari impieghi presso Comandi in Patria (Roma, Livorno, Torino, Napoli e Bologna), fu internato in Germania tra il 1943 ed il 1945. Dopo essere rientrato in Italia, partì nel 1956 per la Somalia quale Volontario nella Missione di Pace del Contingente delle Nazioni Unite, venendo assegnato alla Tenenza di Mogadiscio. E’ proprio in terra somala che il Maresciallo, il 22 marzo 1959, in un momento di tempo libero trascorso al mare con i familiari ed altri commilitoni, perì tragicamente nel tentativo di salvare la vita ad un ufficiale che stava affogando nelle acque dell’Oceano Indiano, venendo insignito dell’alta onorificenza alla memoria con la seguente motivazione “Incurante del gravissimo rischio, si lanciava in soccorso di un Ufficiale, in procinto di essere travolto da forti ondate e da imperversante corrente. Nel generoso tentativo perdeva la vita, vittima del suo nobile e coraggioso altruismo. Mogadiscio (Somalia), 22 marzo 1959.
1961
Missione ONUC nell’ex Congo Belga
15 febbraio, cielo di Luluabourg (Repubblica Democratica del Congo), a seguito di un incidente di volo verificatosi nelle fasi di decollo del loro C-119, “Lyra 15”, perdono la vita tre aviatori della 46ª Brigata aerea dell’Aeronautica Militare:
Sergio Celli, capitano pilota;
Dario Giorni, tenente pilota;
Italo Quadrini, primo aviere montatore.
5 novembre, a seguito di un’imboscata da parte di alcuni rivoluzionari, venne ucciso il caporale infermiere del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana dottor Raffaele Soru. Decorato con la medaglia d’oro al valore militare. Per approfondire collegati qui.
11 novembre, “eccidio di Kindu“, tredici aviatori anch’essi appartenenti alla 46ª Brigata aerea a bordo del C-119, “Lyra 5”, in volo umanitario, vengono catturati e trucidati:
Onorio De Luca (MOVM alla memoria), tenente pilota;
Filippo Di Giovanni (MOVM alla memoria), maresciallo motorista;
Armando Fabi (MOVM alla memoria), sergente maggiore elettromeccanico di bordo;
Giulio Garbati (MOVM alla memoria), sottotenente pilota;
Giorgio Gonelli (MOVM alla memoria), capitano pilota;
Antonio Mamone (MOVM alla memoria), sergente maggiore marconista;
Martano Marcacci (MOVM alla memoria), sergente elettromeccanico di bordo;
Francesco Paga (MOVM alla memoria), sergente marconista;
Amedeo Parmeggiani (MOVM alla memoria), maggiore pilota;
Silvestro Possenti (MOVM alla memoria), sergente maggiore montatore;
Nazzareno Quadrumani (MOVM alla memoria), maresciallo motorista;
Francesco Paolo Remotti (MOVM alla memoria), tenente medico;
Nicola Stigliani (MOVM alla memoria), sergente maggiore montatore.
L’eccidio di Kindu non è soltanto una triste vicenda, ha anche dei contorni macabri, le vittime furono tredici aviatori italiani in spedizione per l’Onu, atterrati nel Congo, da dove non ripartirono più. I loro corpi furono barbaramente fatti a pezzi, per scopi cannibaleschi e stregoneschi. L’arrivo in Congo – Lo scenario di Congo 1961, non era dei migliori. Da nemmeno un anno aveva ottenuto l’indipendenza dal Belgio, piombando successivamente in una feroce guerra civile, in questo contesto le Nazioni Unite decisero di inviare aiuti alle popolazioni civile. Aderì alla campagna di aiuto anche l’Italia, fu così che i tredici aviatori giunsero in Congo. Dopo le operazioni di scarico si avviarono verso un mensa, suggerita da alcuni uomini in divisa congolese. Il massacro – Improvvisamente fecero irruzione una sessantina di soldati, alcuni cominciarono a indicare gli italiani, ordinando a altri queste parole “egorgez les cochons”, cioè “sgozzate quei porci”.
I tredici vengono portati fuori dalla mensa, poi vengono massacrati da calci e pugni, infine furono maciullati a colpi di mannaia in mezzo alla strada, che diventò preso un lago di sangue.
I corpi furono mutilati perché in Congo si praticava il cannibalismo, nei mercati si poteva comprare “carne di bianco” al costo di dieci franchi al chilo. Probabilmente altri pezzi del corpo, furono destinati ai riti di magia nera, trovando posto nei “dawa”, cioè dei sacchetti che fingono da talismani per i combattenti.
Il motivo per cui furono uccisi non è mai stato del tutto chiaro, l’ipotesi più comune è sempre stata quella di uno scambio d’identità, si pensò che gli italiani fossero belgi, in rivalità con certe fazioni. Nel 1994, ai tredici aviatori vittime di questo ignobile massacro, fu riconosciuta la medaglia d’oro al Valor Militare, mentre i familiari delle vittime hanno ottenuto un risarcimento soltanto nel 2007 (B. Fabi, 2014)
17 novembre, Lago Tanganica, il velivolo C-119, “Lyra 10”, della medesima Aerobrigata, in volo dall’Italia per trasportare aiuti umanitari nel paese africano, precipita a causa di un’avaria; nell’incidente cadono:
Giovanni De Risi, maresciallo pilota;
Tommaso Fondi, maresciallo motorista;
Elio Nisi, capitano pilota;
Giuseppe Saglimbeni, maresciallo marconista.
Gli altri componenti dell’equipaggio riuscirono a salvarsi
1973
Missione United Nations Truce Supervision Organization (U.N.T.S.O.), Egitto
Nata nel maggio 1948, UNTSO è stata la prima operazione di mantenimento della pace mai istituita dalle Nazioni Unite. Da allora, gli osservatori militari UNTSO sono rimasti in Medio Oriente per monitorare il cessate il fuoco , controllare accordi armistiziali , prevenire incidenti isolati escalation e assistere altre operazioni di pace delle Nazioni Unite nella regione di assolvere i loro rispettivi mandati
6 ottobre, Penisola del Sinai, nei pressi del canale di Suez, a cadere sul proprio posto d’osservazione durante le prime ore della guerra del Kippur, dopo essere stato colpito da un razzo, è:
Carlo Olivieri, capitano.
1983
Missione ITALCON “Libano 2”
La Missione Italcon (o “contingente italiano in Libano”) è stata un’operazione di peacekeeping delle forze armate italiane in Libano svoltasi in due fasi, denominate Libano1 e Libano2. Per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale un reparto armato italiano si recava in missione fuori dai confini italiani, con il compito di difendere la popolazione civile.
15 marzo, Beirut, durante una missione di pattugliamento notturno nei pressi del campo di Sabra, un marinaio del contingente 3º/82, della Marina Militare, in servizio nel Battaglione San Marco, spirerà il 22 marzo a seguito delle ferite all’Ospedale Militare del Celio riportate nell’imboscata al mezzo sul quale viaggiava:
Filippo Montesi, sottocapo (nato a Fano l’11 maggio 1963)
Croce di guerra al valore militare : «Militare del contingente di pace nel Libano, in servizio di pattugliamento notturno, veniva attaccato con raffiche di mitra e lancio di bombe. Ferito gravemente in più parti, dando prova di abnegazione, incitava i commilitoni a reagire, invitandoli a non curarsi di lui.» — Beirut (Libano), 15 marzo 1983.
Durante la missione si sono avuti inoltre 75 feriti a fronte di 275 caduti statunitensi e 87 francesi.
1991
Guerra del Golfo
13 febbraio, in libera uscita a Dubai, un marinaio di leva imbarcato su nave Stromboli, muore a seguito di accoltellamento, anni dopo l’evento sarà rivendicato da Al-Qaeda:
Cosimo Carlino, marinaio.
1992
Missione ECMM, Croazia
7 gennaio, “eccidio di Podrute”, quattro militari italiani ed un francese rimangono uccisi a seguito all’abbattimento, da parte di un MiG-21 jugoslavo, dell’elicottero AB-205 dell’ALE su cui viaggiavano:
Marco Matta, sergente maggiore pilota;
Silvano Natale, maresciallo capo;
Fiorenzo Ramacci, maresciallo capo;
Enzo Venturini, tenente colonnello pilota;
Missione UNPROFOR, Bosnia ed Erzegovina
3 settembre, “strage di Monte Zec“, quattro aviatori della 46ª Brigata aerea precipitati sul Monte Zec nei pressi di Sarajevo a bordo del G.222, “Lyra 34”, che trasportava aiuti umanitari ed abbattuto da due missili terra-aria croati:
Marco Betti, maggiore pilota, MOVM alla memoria;
Giuseppe Buttaglieri, maresciallo motorista, MOVM alla memoria;
Marco Rigliaco, tenente pilota, MOVM alla memoria;
Giuliano Velardi, maresciallo elettromeccanico di bordo, MOVM alla memoria.
1993
Stemma dell’Esercito Italiano
Missione UNITAF “Restore Hope” – “Ibis II”, Somalia
13 maggio, Mogadiscio:
Colpito accidentalmente da un commilitone durante il turno di guardia:
Giovanni Strambelli, paracadutista del Battaglione logistico della “Folgore”
2 luglio “battaglia del pastificio”:
Durante l’operazione denominata “Canguro 11”, decisa dal Comando ITALFOR per il rastrellamento del quartiere Haliwaa, a nord di Mogadiscio, 3 soldati rimangono vittima di un’imboscata di miliziani armati nei pressi di “Checkpoint Pasta”:
Pasquale Baccaro, parà del 186º Reggimento della Brigata paracadutisti “Folgore MOVM alla memoria.
Andrea Millevoi, sottotenente dell’8º Reggimento “Lancieri di Montebello”, MOVM alla memoria;
Stefano Paolicchi, sergente maggiore del 9º Reggimento paracadutisti d’assalto “Col Moschin”‘, MOVM alla memoria;
36 furono i feriti di cui molti in modo grave
3 agosto, Mogadiscio:
Gionata Mancinelli, paracadutista del 186 Reggimento viene ucciso in un conflitto a fuoco con un gruppo di somali Brigata paracadutisti “Folgore”.
15 settembre, porto nuovo di Mogadiscio:
Vengono uccisi da cecchini:
Giorgio Righetti, caporale paracadutista;
Rossano Visioli, caporale paracadutista.
31 ottobre, Roma:
All’ospedale militare del Celio muore a seguito di malaria:
Roberto Cuomo, sergente maggiore
12 novembre Strada imperiale di Mogadiscio: in una imboscata cade:
Vincenzo Li Causi, maresciallo capo, (membro del SISMI)
Missione ONUMOZ, “Albatross”, Mozambico
25 novembre “Nova Gaia – Corridoio di Beirat”:
Caduti a seguito di incidente di volo con aereo SM 1019 dell’Aviazione dell’Esercito
Fabio Montagna, tenente 28º gr. Sqd. Aves “Tucano”
Salvatore Stabile, sergente maggiore 20º gr. Sqd. Aves “Andromeda”
Missione UNOSOM II, “Ibis II”, Somalia
9 dicembre, Mogadiscio:
A seguito di omicidio cadeva all’interno del “Poliambulatorio Italia” di Mogadiscio:
Maria Cristina Luinetti, sorella (grado funzionale equiparato a sottotenente) del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, ausiliario delle forze armate.
Prima donna appartenente a un corpo volontario, ausiliario delle forze armate dell’Italia Repubblicana a cadere in missione.
30 dicembre, Strada Imperiale Afgoi-Balad:
Tommaso Carrozza, cavalleggero del reggimento “Lancieri di Firenze” rimane schiacciato quando la sua autoblindo Centauro si capovolge in una curva della Balad Mogadiscio.
1994
Missione UNOSOM II, “Ibis II”, Somalia
6 febbraio, Balad:
Agguato sulla strada Balad-Mogadiscio
Giulio Ruzzi, tenente. 66º reggimento fanteria meccanizzata “Valtellina” di stanza a Forlì.MOVM alla memoria
L’ultimo caduto militare della missione italiana in Somalia.
Il bersagliere Alessandro Giardina di Pioltello (MI), ferito in Somalia lo stesso anno accidentalmente da un commilitone e rimasto tetraplegico, muore in Italia nel 2001 a causa delle complicazioni dovute alla ferita riportata.
Operazione Ippocampo, Ruanda
30 giugno, Livorno:
A seguito di grave malattia contratta in missione:
Marco Di Sarra, sergente maggiore della 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”.
1995
Missione IFOR/MSU, Bosnia ed Erzegovina
27 dicembre, Mostar
In un incidente d’auto perde la vita:
Ermanno Fenoglietti, maggiore dei Carabinieri
1996
Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina
24 gennaio, Sarajevo
Per lo scoppio di una granata perde la vita:
Gerardo Antonucci, caporal maggiore.
1997
Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina
24 gennaio, Gradac
In un incidente d’auto causato da una voragine perde la vita:
Carmine Cerza, caporal maggiore.
23 aprile, Mostar:
Forse suicidatosi
Roberto Petrucci, colonnello
Missione FMP “Alba”, Albania
9 luglio, Valona:
Deceduto per esplosione accidentale di un ordigno:
Diego Vaira, Alpino.
Missione UNIFIL/ITALAIR, Libano
6 agosto, “Cielo del Libano”:
A causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche precipitano, trovando la morte a bordo del loro elicottero AB-205 presso la località di Tibnin quattro italiani ed un militare irlandese:
Daniele Forner, appuntato dell’Arma dei Carabinieri;
Massimo Gatti, maresciallo capo dell’ALE
Giuseppe Parisi, tenente pilota dell’ALE
Antonio Sgrò, capitano pilota dell’ALE;
1998
Missione FMP “Alba”, Albania
9 febbraio, Valona:
Deceduto a causa di un incidente subacqueo nel porto di Valona:
Lorenzo Lazzereschi, tenente di vascello
Missione UNSMA, Afghanistan
22 agosto, Kabul:
Caduto nel corso di un conflitto a fuoco che coinvolgeva un automezzo.
Carmine Calò, colonnello, MOVM
1999
Missione KFOR, Kosovo
24 giugno, Đakovica
In un incidente con la propria arma da fuoco perde la vita:
Pasquale Dragano, caporal maggiore del 18º reggimento bersaglieri.
Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina
3 giugno, Zvornik
In un incidente stradale perdono la vita:
Galloni Marcello, Maresciallo dei Carabinieri.
Foccià Angelo, Carabiniere Scelto.
Missione KFOR, Kosovo 12 novembre, Slakovce
In un incidente aereo di un ATR-42 della Compagnia aerea anconetana SiFly, con a bordo 24 persone (tutti deceduti: 21 passeggeri, per lo più volontari di organizzazioni non governative e 3 uomini d’equipaggio) tra cui 12 italiani, impegnato in una Missione ONU del PAM Programma Alimentare Mondiale, precipitato in un campo minato 27 miglia a nord di Pristina vicino al villaggio di Slakovce, nella zona di Mitrovica, in Kossovo.
Marco Gavino, del 1961, agente scelto della Polizia di Stato in Kosovo nell’ambito della missione UNIMIK, in forza alla Questura di Imperia, aggregato al Reparto Mobile di Roma per una missione a Pristina.
2000
Missione KFOR, Kosovo
2 aprile, Peć
In un incidente d’arma da fuoco perde la vita:
Samuele Utzeri, caporal maggiore in forza al 151º Reggimento della Brigata meccanizzata “Sassari”.
2001
Missione KFOR, Kosovo
2 agosto, Dečani
Suicidio:
Luigi Nardone, caporal maggiore.
9 agosto, Morines
Precipitando dall’elicottero in fase di atterraggio perdono la vita:
Giuseppe Fioretti, caporal maggiore.
Dino Paolo Nigro, caporal maggiore
2002
Operazione Amber Fox, Repubblica di Macedonia
8 maggio, Tetovo
Esplosione di mina:
Stefano Rugge, maggiore.
2003
Operazione Antica Babilonia, Iraq
Stemma dell’Arma dei carabinieri
12 novembre, “Strage di Nassiriya”
Cadono in un attentato suicida eseguito con un camion bomba che provoca 28 morti, 19 italiani di cui 2 civili, e 9 iracheni. I militari italiani sono:
Arma dei Carabinieri
Massimiliano Bruno, maresciallo capo;
Giuseppe Coletta, vice brigadiere;
Giovanni Cavallaro, maresciallo aiutante s.ups;
Andrea Filippa, appuntato scelto;
Enzo Fregosi, primo maresciallo luogotenente;
Daniele Ghione, maresciallo;
Ivan Ghitti, vice brigadiere;
Domenico Intravaia, appuntato;
Horatio Majorana, carabiniere scelto;
Filippo Merlino, maresciallo aiutante s.ups;
Alfio Ragazzi, maresciallo capo;
Alfonso Trincone, maresciallo aiutante s.ups.
Esercito italiano
Alessandro Carrisi, caporale;
Emanuele Ferraro, caporale maggiore capo;
Massimo Ficuciello, tenente;
Silvio Olla, maresciallo;
Pietro Petrucci, caporale.
European Union Police Mission in Bosnia and Herzegovina, Kosovo
20 novembre, Sarajevo
percorrendo una strada presso Sarajevo a bordo di una Land Rover dell’EUPM, il mezzo sbandò, probabilmente a causa di una lastra di ghiaccio e delle precarie condizioni del manto stradale, finendo fuori strada da un cavalcavia:
Francesco Niutta, del 1958, sovrintendente della Polizia di Stato
2004
Operazione Antica Babilonia, Iraq
17 maggio, Nassiriya, “battaglia dei due ponti”:
In un duro attacco dei miliziani di Moqtada Al Sadr cadde:
Matteo Vanzan, primo caporale maggiore del 1º Reggimento lagunari “Serenissima”.
5 luglio, incidente stradale
Caporal Maggiore Scelto Antonio Tarantino
14 luglio, Nassiriya
In un incidente col suo mezzo cade:
Davide Casagrande, sergente del 4º Reggimento alpini paracadutisti “Monte Cervino”.
Missione UNIFIL/ITALAIR, Libano
30 luglio, Beirut
Fabrizio Nasini e Massimo Ballarino carabinieri scelti muoiono in missione.
Missione ISAF, Afghanistan
3 ottobre, Distretto di Surobi
In un incidente col suo mezzo cade:
Giovanni Bruno, caporal maggiore.
2005
Operazione Antica Babilonia, Iraq
21 gennaio, Nassiriya
A causa di un colpo d’arma da fuoco che lo raggiunge mentre vola in elicottero, cade:
Simone Cola, maresciallo capo.
4 marzo, Baghdad
Nei pressi dell’aeroporto di Baghdad, a causa di fuoco amico, viene ucciso da una pattuglia statunitense durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena: Nicola Calipari, capo dipartimento del SISMI, responsabile operazioni estere, MOVM.
14 marzo, Nassiriya
Secondo la versione ufficiale, muore per un incidente durante normali esercitazioni di tiro, a causa di un colpo alla testa risultato del tentativo di risolvere un inceppamento della sua arma, una mitragliatrice “Minimi” – presso il poligono “Garibaldi” di Nassiriya:
Salvatore Domenico Marracino, sergente del 185º Reggimento artiglieri paracadutisti “Folgore” di Livorno.
Anni dopo, su documenti USA trapelati su Wikileaks, un rapporto segreto statunitense riportava l’incidente come dovuto a fuoco amico.
31 maggio, Nassiriya:
Precipitano a bordo del loro elicottero Agusta-Bell AB 412 perdono la vita quattro militari italiani:
Massimiliano Biondini, 1º maresciallo t.m.a. (tecnico meccanico di aeromobile) della Brigata aeromobile “Friuli”
Marco Briganti, maggiore pilota della Brigata aeromobile “Friuli”
Marco Cirillo, maresciallo ordinario t.m.a. (tecnico meccanico di aeromobile) della 1º Reggimento “Antares”
Giuseppe Lima, colonnello pilota della Brigata aeromobile “Friuli”
Missione ISAF, Afghanistan
3 febbraio
In un disastro aereo cade:
Bruno Vianini, capitano di fregata.
11 ottobre
Per ferite riportate in addestramento cade:
Michele Sanfilippo, caporal maggiore.
Missione SFOR/MSU, Bosnia ed Erzegovina
11 ottobre
A seguito di incidente stradale cade:
Antonino Aiello, maresciallo capo dei carabinieri.
2006
Operazione Antica Babilonia, Iraq
27 aprile, Nassiriya:
A seguito di un attentato cadono sul campo 3 militari italiani ed 1 rumeno, un altro militare italiano spirerà il 7 maggio 2006:
Nicola Ciardelli, capitano della Brigata paracadutisti “Folgore”;
Carlo De Trizio, maresciallo capo dei carabinieri;
Franco Lattanzio, maresciallo capo dei carabinieri.
7 maggio, Nassiriya:
A seguito dell’attentato subito il 27 aprile precedente, cade per le gravi ferite riportate:
Enrico Frassanito, maresciallo capo dell’Arma dei Carabinieri.
5 giugno, Nassiriya:
1 soldato ucciso dallo scoppio di un ordigno al passaggio del proprio convoglio militare:
Alessandro Pibiri, primo caporale maggiore, 152º Reggimento fanteria “Sassari” della Brigata meccanizzata “Sassari”.
21 settembre, Nassiriya: Cade a causa di un incidente stradale:
Massimo Vitaliano, Primo caporale maggiore del reggimento cavalleggeri guide (19°).
Missione ISAF, Afghanistan
5 maggio, “Musay Valley”
2 alpini uccisi dallo scoppio di un ordigno al passaggio del loro convoglio:
Manuel Fiorito, tenente, 2º Reggimento alpini;
Luca Polsinelli, maresciallo, 9º Reggimento alpini.
2 luglio, Herat:
Muore durante la missione PRT della NATO a seguito di un attacco cardiaco:
Carlo Liguori, tenente colonnello.
20 settembre, Kabul:
Per un incidente stradale cade:
Giuseppe Orlando, caporal maggiore, 2º Reggimento alpini;
26 settembre, a sud di Kabul:
2 alpini coinvolti nello scoppio di un ordigno, azionato probabilmente a distanza, al passaggio del loro convoglio; uno perisce immediatamente, l’altro spirerà a Roma il 30 settembre.
Giorgio Langella, caporal maggiore, 2º Reggimento alpini.
30 settembre, ospedale militare del Celio, Roma:
A seguito dell’attentato subito il 26 settembre precedente, cade per le gravi ferite riportate:
Vincenzo Cardella, caporal maggiore 2º Reggimento alpini.
2007
Missione ISAF, Afghanistan
4 ottobre:
Catturato insieme ad un altro agente e ad un collaboratore afghano dagli insorti, riporta gravi ferite nel blitz condotto da forze speciali italiane e inglesi per liberarlo il 24 settembre, e muore nell’ospedale militare del Celio:
Lorenzo D’Auria, sottufficiale del SISMI.
24 novembre, Paghman:
A seguito di una strage ad opera di un attentatore suicida durante la cerimonia d’inaugurazione del ponte sul fiume a Paghman – circa 25 km a nord-ovest di Kabul (Afghanistan), muore:
Daniele Paladini, maresciallo capo, 2º Reggimento del genio pontieri di Piacenza.
2008
Missione ISAF, Afghanistan
13 febbraio, Rudbar:
A seguito di uno scontro a fuoco durante una distribuzione di viveri alla popolazione locale, decede:
Giovanni Pezzulo, maresciallo, CIMIC Group South.
21 settembre:
Per cause naturali decede:
Alessandro Caroppo, caporal maggiore.
2009
Missione ISAF, Afghanistan
15 gennaio, alla base italiana di “Camp Arena” di Herat, muore per cause naturali:
Arnaldo Forcucci, maresciallo dell’Aeronautica Militare.
14 luglio, 50 km N/E di Farah:
A seguito dello scoppio di un ordigno IED al passaggio del suo convoglio decede:
Alessandro Di Lisio, caporal maggiore, 8º Reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore”
17 settembre, Kabul:
Secondo una prima ricostruzione un’auto carica di esplosivo (150 kg) è riuscita ad infilarsi tra due mezzi Lince del 186º Reggimento della Brigata Folgore e detonare. Gli occupanti del primo mezzo sono morti sul colpo, mentre è deceduto anche un occupante del secondo mezzo. Erano quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due Lince. Sono inoltre morti 4 poliziotti e 20 civili afghani.
Roberto Valente, sergente maggiore, 187º Reggimento della “Folgore”.
Matteo Mureddu, primo caporal maggiore, 186º Reggimento della “Folgore”.
Antonio Fortunato, tenente, 186º Reggimento della “Folgore”.
Davide Ricchiuto, primo caporal maggiore, 186º Reggimento della “Folgore”.
Giandomenico Pistonami, primo caporal maggiore, 186º Reggimento della “Folgore”.
Massimiliano Randino, primo caporal maggiore, 183º Reggimento “Nembo” della “Folgore”
Il 21 settembre 2009, giornata di lutto nazionale, sono stati celebrati i solenni funerali di stato nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, che sono stati presieduti dall’ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi. Alle esequie solenni hanno partecipato anche i quattro militari rimasti feriti nell’attacco: il primo maresciallo dell’Aeronautica Felice Calandriello, i primi caporalmaggiori della Folgore Rocco Leo, Sergio Agostinelli e Ferdinando Buono.[35]
15 ottobre, tra Herat e Shindand:
A seguito di un incidente stradale, per il ribaltamento dell’autoblindato “Lince”, durante uno spostamento operativo, è deceduto:
Rosario Ponziano, caporal maggiore, 4º Reggimento alpini paracadutisti “Monte Cervino”.
Missione KFOR, Kosovo
18 febbraio, nella base “Campo Sparta” a Dečani per l’operazione “Joint Enterprise”, muore per cause naturali:
Concetto Gaetano Battaglia, primo maresciallo in forza al 62º Reggimento fanteria “Sicilia”.
2010
Missione ISAF, Afghanistan
26 febbraio, Kabul:
A seguito di un attentato condotto con una grande quantità di esplosivo ed armi automatiche da parte di un commando composto da 8 mujaheddin talebani contro tre hotel nell’area di Shahr-i-Naw, e che provoca un totale di 16 morti, rimane ucciso:
Pietro Antonio Colazzo, agente dell’AISE, in servizio in Afghanistan da due anni.
17 maggio, alle 9.15 locali, a seguito dello scoppio di un ordigno IED al passaggio di un convoglio partito da Herat e diretta alla base di Bala Murghab per portare rinforzi e composto da una colonna di ben 130 mezzi di spagnoli, americani, afgani ed italiani, per un numero complessivo di circa 400 militari, rimangono uccisi sul blindato Lince colpito dall’esplosione:
Massimiliano Ramadù, sergente in forza al 32º Reggimento genio guastatori “Torino”
Luigi Pascazio, caporal maggiore anch’egli del 32º Reggimento genio guastatori “Torino”
23 giugno, alle 19,04 locali, a seguito di una caduta dal proprio mezzo nei pressi di Shindad:
Francesco Saverio Positano, caporal maggiore scelto in forza al 32º Reggimento genio guastatori “Torino”
25 luglio, suicida presso l’aeroporto di Kabul:
Marco Callegaro, capitano in forza al 121º Reggimento di artiglieria contraerei “Ravenna”, operativo in un piccolo contingente italiano che supporta il comando della missione ISAF della NATO
28 luglio, vittime di un attentato compiuto con un ordigno artigianale (IED), piazzato lungo la strada che stavano disarticolando a seguito di una chiamata, a 8 chilometri a sud di Herat, nel distretto di Injil:
Mauro Gigli, primo maresciallo in forza al 32º Reggimento genio guastatori alpini “Torino”, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Pierdavide De Cillis, caporale maggiore capo in forza al 21º Reggimento genio guastatori della Brigata bersaglieri Garibaldi, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
17 settembre, colpito a morte mentre cercava di catturare un gruppo di insorgenti che aveva appena piazzato un ordigno nella zona di Bakwah, nell’area a est di Farah, nella provincia di Herat.
Alessandro Romani, tenente in forza al 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” ed operativo presso la Task Force 45
9 ottobre, 9:45 ora locale (le 7:15 in Italia), sono stati vittime (4 caduti ed 1 ferito) di un’imboscata, un potentissimo “IED”, un ordigno esplosivo improvvisato è esploso sul ciglio della strada; si trovavano a bordo di un veicolo blindato “Lince”, che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili che rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l’allestimento della base operativa avanzata denominata “Ice”, nella valle del Distretto del Gulistan, a circa 200 chilometri a est della Provincia di Farah, al confine con l’Helmand, nel sud ovest dell’Afghanistan.
Gianmarco Manca, nato ad Alghero il 24 settembre 1978, primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini
Francesco Vannozzi, nato a Pisa il 27 marzo 1984, primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini
Sebastiano Ville, nato a Lentini (SR) il 17 settembre 1983, primo caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini
Marco Pedone, nato a Gagliano del Capo (LE) il 14 aprile 1987, caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini
31 dicembre, colpito a morte da un cecchino durante uno scontro a fuoco nella base di Buji, nel distretto di Gulistan (provincia di Farah):
Matteo Miotto, nato a Thiene il 1º aprile 1986, caporal maggiore in forza al 7º Reggimento alpini.
2011
Missione ISAF, Afghanistan
18 gennaio, colpito a morte alla testa da un ribelle in uniforme dell’esercito afghano, nell’avamposto denominato “Highlander” situato nella cintura di sicurezza intorno alla base di Bala Morghab, nell’ovest dell’Afghanistan:
Luca Sanna, nato a Samugheo (OR) il 4 novembre 1978, caporal maggiore in forza all’8º Reggimento alpini.
28 febbraio, morto in seguito all’esplosione di uno IED che ha investito il Lince su cui viaggiava di ritorno da un’operazione di assistenza medica nella zona di Shindand:
Massimo Ranzani, originario di Occhiobello (RO), tenente in forza al 5º Reggimento alpini.
4 giugno, ucciso, con un colpo di kalashnikov alla testa per aver difeso una donna statunitense da un’aggressione, in una località nella zona di Khinch della Valle di Mokni, tra i distretti di Bazarak e di Khenj, nella provincia del Panjshir, nell’Afghanistan nord orientale:
Cristiano Congiu, (50 anni, di Roma), tenente colonnello della DCSA (Direzione Centrale dei Servizi Antidroga) dei Carabinieri, prestava dal 2007 servizio presso l’Ambasciata italiana di Kabul, come esperto antidroga.
2 luglio, ucciso nell’esplosione del suo mezzo causata da uno IED nel villaggio di Caghaz, 16 km ad ovest di Bakwa:
Gaetano Tuccillo, caporal maggiore scelto nato a Pomigliano d’Arco in forza al Battaglione logistico “Ariete”.
12 luglio, ucciso nell’esplosione di uno IED a tre chilometri dalla base di “Camp Lavaredo” a Bakwa:
Roberto Marchini, caporal maggiore in forza all’8º Reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore”.
25 luglio, ucciso durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Morghab:
David Tobini (nato a Roma il 23 luglio 1983), primo caporal maggiore in forza al 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia.
16 settembre muore per cause naturali ad Herat:
Matteo De Marco (nato a Vallo della Lucania il 22 marzo 1957) maggiore dei Carabinieri comandante dell’ RC-West Training Center
23 settembre muoiono in seguito a incidente stradale tre soldati italiani nei pressi di Herat:
Riccardo Bucci (nato a Milano il 1º settembre 1977), tenente del Reggimento Lagunari “Serenissima” di Venezia.
Mario Frasca (nato a Foggia il 22 gennaio 1979), caporal maggiore del Comando Forze Operative Terrestri (COMFOTER) di Verona.
Massimo Di Legge (nato a Aprilia il 22 luglio 1983), caporal maggiore del Raggruppamento Logistico Centrale di Roma.
2012
Missione ISAF, Afghanistan
13 gennaio muore a causa di un malore a Farah:
Giovanni Gallo, 49 anni, di Alghero, tenente colonnello del 152º Reggimento fanteria “Sassari”
20 febbraio muoiono in seguito a incidente stradale nell’area di Shindad, nella parte occidentale dell’Afghanistan:
Francesco Currò, 33 anni, di Messina, caporal maggiore capo del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì.
Francesco Paolo Messineo, 29 anni, di Termini Imerese (PA), primo caporal maggiore del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì.
Luca Valente, 28 anni, di Gagliano del Capo (LE), primo caporal maggiore del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì.
24 marzo muore a seguito di un attacco condotto con 3 colpi di mortaio alle ore 18:00 locali (in Italia 14:30), contro la FOB (Forward Operative Base) “Ice” nel distretto del Gulistan, nella provincia di Farah, nel settore Sud-Est dell’area di responsabilità italiana, assegnata alla Task Force South-East:
Michele Silvestri, nato a Napoli il 17 maggio 1978, sergente del 21º Reggimento genio guastatori della Brigata bersaglieri Garibaldi.
25 giugno, alle 08:50 locali (le 06:20 in Italia) in un campo per l’addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia occidentale di Herat, un razzo da 107mm è esploso vicino una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono:
Manuele Braj, nato a Galatina (LE) nel 1982, carabiniere scelto del 13º Reggimento carabinieri “Friuli-Venezia Giulia”.
25 ottobre, nel corso di un’operazione congiunta della Task Force South East con il 207º Corpo dell’esercito afgano, impegnati in una attività di pattuglia nel villaggio di Siav, nel distretto di Bakwa, nella provincia di Farah, a sud di Herat, a circa 20 chilometri a ovest della Base Operativa Avanzata “Lavaredo” di Bakwa, dove ha sede la Task Force South East, sono stati attaccati da insorti afghani. Tra gli italiani 1 morto (gravemente ferito all’addome è deceduto nella struttura sanitaria di livello superiore di Camp Bastione alle 19:45 ore locali) e 3 feriti, 1 soldato afghano morto.
Tiziano Chierotti, nato a Sanremo (IM) nel 1988 caporale (vfp4) del 2º Reggimento Alpini. Promosso Caporal Maggiore (vfp4)
Missione KFOR, Kosovo
18 giugno, nella base di Novo Selo, non lontana da Kosovska Mitrovica, cade per cause non chiare (suicidio o incidente con la propria arma da fuoco):
Michele Padula, nato a Montemesola (Taranto), 25 anni, caporal maggiore dell’11º reggimento Bersaglieri.
2013
Missione ISAF, Afghanistan
8 giugno muore a causa di un attacco a Farah:
Giuseppe La Rosa, capitano del 3º Reggimento bersaglieri. Promosso Maggiore. Decorato di Croce d’Onore e Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
2014
Missione Militare Italiana in Libia (MIL), Libia
24 febbraio: il Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Corrado Oppizio perde la vita a causa di un malore nel campo di addestramento di Tripoli.
Missione Militare UNIFIL in Libano
12 agosto: Primo Maresciallo dell’Esercito Luigi Sebastianis (di Palmanova), prestava servizio a Shama, nella parte meridionale del Paese presso il “Combat Service Support Battalion”, dove è stato trovato cadavere, per suicidio o incidente durante un turno di guardia.
- Somalia, European Union Training Mission (2010)
- Palestina MIADIT (missione addestrativa italiana) – (2012-in corso)
- Gibuti e Somalia MIADIT (missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane) – (2013- in corso)
- Libia, Operazione Odyssey Dawn (2011)
- Afghanistan, Missione Sostegno Risoluto (2015-2021)
- Libano, MIBIL (Missione militare bilaterale italiana in Libano) – (2015-in corso)
- Libia, MIASIT (Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia) – (2018-in corso)
Aggiornato 10 novembre 2022
(Fonte: Wikipedia)