Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.)
l C.I.L. alla conquista di Monte Marrone
24 marzo 1944 – 24 settembre 1944
Il Corpo Italiano di Liberazione è nato dopo l’Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) nel Regno del Sud, dal Primo Raggruppamento Motorizzato. Fu impiegato al fianco degli Alleati fino al settembre 1944; successivamente la sua azione fu continuata dai Gruppi di Combattimento.
Il Corpo Italiano di Liberazione nacque il 22 marzo 1944 come corpo d’armata su due unità di livello divisionale. La prima divisione venne creata ex novo fondendo due brigate di fanteria (tra cui il Primo Raggruppamento Motorizzato) con i relativi supporti; l’altra fu la 184ª Divisione paracadutisti “Nembo”, di stanza in Sardegna e riportata sul territorio nazionale.
Trasferito sul fronte adriatico alle dipendenze dell’VIII Armata britannica, il C.I.L. iniziò l’8 giugno l’offensiva che lo porterà a conquistare Fossacesia, Canosa Sannita, Guardiagrele, Orsogna e Bucchianico da parte degli alpini e bersaglieri mentre i paracadutisti raggiungevano Chieti e la costa adriatica.

Il Primo Raggruppamento Motorizzato e il Corpo Italiano di Liberazione nella Guerra di Liberazione (8 dicembre 1943 – 1 settembre 1944)
Monte Marrone (altitudine 1.770 m.), nella catena delle Mainarde, è la porta orientale di Cassino, ed è conquistato all’alba del 31 marzo 1944 dal btg. “Piemonte” (alpini e artiglieri piemontesi, abruzzesi e molisani) e dai bersaglieri.
Alpini e bersaglieri confluiscono, in data 17 aprile 1944, nel Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.), sempre al comando del gen. Umberto Utili
Il C.I.L. – stanziato tra Scapoli, Fornelli e Castelnuovo – è alla dipendenza operativa della VIII C.d’A inglese. Un successivo contrattacco tedesco viene respinto nella notte del 9-10 aprile 1944 dalle truppe italiane.
Verso Roma
Il maresciallo Harold Rupert Leofric George Alexander (Londra, 10 dicembre 1891 – Slough, 16 giugno 1969), comandante del XV Gruppo Armate, avrebbe desiderato che Roma venisse liberata soltanto da truppe anglo-americane. Conclusa la battaglia di Monte Cassino (18 maggio 1944), il C.I.L. viene dirottato sul versante adriatico.
Dall’Abruzzo all’Emilia-Romagna
Gli Alleati autorizzarono un potenziamento delle forze italiane e il C.I.L. raggiunge l’organico di circa 25.000 uomini.
L’alto morale dei reparti italiani, il loro entusiasmo, la decisa volontà di battersi per la liberazione del suolo della Patria, destarono l’ammirazione degli Alleati che stabilirono di aumentare, in notevole misura, le possibilità d’impiego dei reparti italiani e di assegnare loro armi ed equipaggiamenti più moderni. Queste le premesse che conducono alla nascita dei Gruppi di combattimento.
Il 24 settembre 1944 il C.I.L. viene ripiegato dal fronte e sciolto.
Gli alpini del btg. “Piemonte” e i bersaglieri del LI btg – dopo gli avvenimenti di Monte Marrone – confluiscono nel Gruppo di combattimento “Legnano” (anche il rgt. fanteria “Speciale” al comando del col. Galliano Scarpa in seguito gen. di C.d’A. e primo presidente dell’ANCFARGL).
I Granatieri di Sardegna, in continuità di resistenza anti-tedesca (vedi Porta San Paolo a Roma nel settembre 1943), vengono inquadrati nel Gruppo di combattimento “Friuli”.

Bergamo agosto 1945. Comando LEGNANO Gen. Umberto UTILI e cap. MOTTOLA