Seconda Guerra Mondiale (1940-1943)

La storia militare d’Italia durante la seconda guerra mondiale, ricca di episodi controversi, fu caratterizzata soprattutto da numerose sconfitte e dal crollo nel settembre 1943 dell’apparato politico-militare dello Stato in conseguenza dell’improvvisazione con cui il paese venne coinvolto nella guerra, dell’imperizia delle gerarchie politiche e militari, e della debolezza della struttura economica e sociale.

Le ambizioni imperiali del regime fascista, che mirava a far rivivere i fasti dell'”Impero Romano” nel Mediterraneo (Mare Nostrum), crollarono ben presto per l’impreparazione dimostrata dalle regie forze armate e per la cattiva pianificazione politica e militare del conflitto che portarono alle ripetute sconfitte in Grecia, in Africa, in Russia e nei Balcani. L’Italia divenne in breve tempo un alleato minore della Germania nazista, dipendente militarmente dal sostegno tedesco, finché nel 1943 il dittatore Benito Mussolini fu deposto e arrestato per ordine del Re Vittorio Emanuele III. Dopo l’armistizio di Cassibile lo Stato italiano crollò: la parte settentrionale del paese venne occupata dai tedeschi che vi crearono uno Stato collaborazionista dei nazisti; mentre il sud venne governato dalle forze monarchiche e liberali, che organizzarono un Esercito Cobelligerante Italiano che combatté accanto agli eserciti alleati.

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