FIASTRI Giulio
di Gaspare e di Clotilde Grassi, nacque a Reggio Emilia il 20 aprile 1829 e morì nell’Ospedale Militare di Palermo il 3 ottobre 1866, in seguito alle ferite riportate durante la repressione dei moti in quella città.
Discendente da famiglia patrizia reggiana, la sua vita fu spesa tutta per i sublimi ideali della Patria. Dal Collegio Militare di Parma passò, nell’autunno del 1846, all’Istituto dei Cadetti Pionieri di Modena, dal quale fu espulso il 20 gennaio 1848 per i suoi sentimenti di schietta italianità. Ammesso nella facoltà di matematica nell’Ateneo pisano, ai primi segni della riscossa nazionale, si arruolò volontario nella colonna Torres al servizio del Governo provvisorio di Lombardia. Ma, desideroso di partecipare al combattimento, raggiunse nell’aprile la Guardia mobile modenese e si batté fra quei valorosi a Castellaro e Govèrnolo. Sottotenente nella compagnia zappatori, sotto il comando delle truppe sarde, fu all’assedio di Peschiera. Nel dicembre ottenne, con lo stesso grado, l’ammissione nell’Esercito sardo e venne assegnato alla 2^ compagnia del 1°battaglione zappatori. Prese parte alla campagna del 1849 e nei combattimenti alla Sforzesca, il 21 marzo, ed a Novara, il 23 successivo, ottenne una menzione onorevole. Trasferito in fanteria nel 1852 fu assegnato all’8° reggimento della brigata Cuneo. Si distinse in Crimea, con il Corpo di spedizione italiano, dal 1855 al 1856. Nella seconda guerra d’indipendenza col grado di luogotenente, che aveva conseguito fin dall’agosto del 1847, fu ufficiale d’ordinanza del generale Cerale comandante la brigata Aosta e si distinse, i1 24 giugno, a San Martino ove fu decorato d’una medaglia d’argento al valore. Con la promozione a capitano, nell’ottobre 1859, passò al 2° reggimento granatieri e partecipò l’anno successivo alla campagna nelle Marche e nell’Umbria. A Perugia, il 24 settembre guadagnò la seconda medaglia d’argento al valore. Promosso maggiore nel giugno 1866, assunse il corpando del 5° battaglione dello stesso 2° reggimento granatieri col quale partecipò alla terza campagna d’indipendenza.
Si trovava a Palermo solo da pochi giorni, quando nella notte sul 16 settembre 1866 scoppiò la rivolta nella città. Alla testa delle giovani reclute del battaglione, il Fiastri fu instancabile suscitatore d’energie e intrepido nel pericolo. Ferito nella stessa mattina del 16 settembre ad una gamba, il giorno successivo, nell’assalto ad una seconda barricata, venne nuovamente e mortalmente colpito. Alla sua memoria con regio decreto 31 gennaio 1867 fu conferita la medaglia d’oro al valore perché caricò con slancio a Porta S. Antonino e Porta Termini ove rimase ferito. Il giorno seguente quantunque fosse ferito, messosi alla testa di due compagnie, prese d’assalto due barricate. Colpito mortalmente fu ritirato dal combattimento. Morì iri seguito per le ferite riportate. – Palermo, dal 16 al 23 settembre 1866.
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Grafischena], Roma 1950, p.230.