SPERANZA Michele
di Nicola e di Maria Emanuela Rizzi, nacque a Bitonto di Bari il 22 maggio 1889 e morì in combattimento a Bengasi il 12 marzo 1912.
Studente nel Liceo Ginnasio Carmine Sjlos si distinse per condotta e profitto. Entusiasta della vita militare lasciò i banchi della scuola per arruolarsi volontario nell’Esercito e frequentare il corso allievi sergenti di Lecce. Passò per i gradi di truppa e promosso sergente il 31 dicembre 1908 fu trasferito al 4° reggimento fanteria. Trattenuto in servizio a domanda il 31 dicembre 1910, allo scadere della ferma triennale, fu contemporaneamente promosso sergente maggiore nello stesso reggimento.
Dichiarato idoneo per l’ammissione alla Scuola Militare di Modena volle invece seguire le sorti del reggimento che, per la dichiarazione di guerra alla Turchia, si mobilitava per raggiungere la Cirenaica.
Il 14 ottobre 1911 salpò da Catania col reggimento e sbarcò a Bengasi il 19 successivo, partecipando col suo plotone della 10^ compagnia alla occupazione della piazza ove innalzò il tricolore, sulla caserma della Berca.
Partecipò successivamente a tutte le ricognizioni effettuate nell’ottobre, nel novembre e nel dicembre dello stesso anno per assicurare le linee di comunicazione interne e per disturbare le apprestazioni nemiche. In particolare prese parte a quelle di Hausc Tluba, nella notte del 6 novembre e di El Fueihat, del 25 dicembre.
Quando il generale turco Enver Bey, che vedeva sempre più sfumare la vittoria, concentrò circa 5.000 armati per una massiccia offensiva, per prevenirla furono inviati nella notte sul 12 marzo verso le ridotte di El Fueihat e Grande alcuni reparti in appostamento. Era da poco spuntata l’alba quando grosse colonne arabe si presentarono dinanzi alle ridotte e furono prontamente respinte dal fuoco delle artiglierie e dalla fucileria. Poi, inseguite dalle fanterie, furono decisamente fermate e circondate nell’oasi delle Due Palme ove, in una lotta a corpo a corpo furono, con episodi di altissimo coraggio e di bravura, completamente battute e i pochi superstiti costretti alla fuga.
Nel combattimento si distinse per ardimento e valore, alla testa del suo plotone, il sergente maggiore Speranza che, colpito a morte, cadde fra i suoi soldati mentre comandava l’ultimo assalto. Alla memoria del valoroso sottufficiale venne concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. dell’8 novembre 1912. Dice la motivazione: Si comportò eroicamente in combattimento ove ferito si slanciava ancora col proprio reparto all’assalto alla baionetta, dando splendido esempio di indomito valore finché, nuovamente colpito al viso, cadeva da prode alla testa del drappello. – Due Palme (Bengasi), 12 marzo 1912.
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958, p. 120.