DE DOMINICIS Domenico

DE DOMINICI DOMENICO058di Camillo e di Concetta De Stefano, nacque a Napoli l’8 marzo 1875 e morì nel campo di Brak il 25 dicembre 1913 in seguito alle ferite riportate nel combattimento di Maharuga, nel Fezzan, il giorno precedente.
Attinse alle tradizioni militari della famiglia l’entusiasmo per la carriera delle armi e nell’ottobre 1887 fu allievo del Collegio Militare Nunziatella di Napoli e quindi della Scuola Militare di Modena, ottenendo le spalline di ufficiale nel febbraio 1895, destinato all’80° reggimento fanteria. lvi, rimase anche con la promozione a tenente, avvenuta nell’agosto 1898.
Inviato, a domanda, in Eritrea nel novembre 1907, fu assegnato alla 4^ compagnia del II battaglione ascari, della quale assunse il comando nel febbraio 1910 per l’avvenuta promozione a capitano.
Durante la guerra contro la Turchia, con la compagnia che concorse a formare il V battaglione eritreo, giunse a Tripoli il 9 febbraio 1912; si comportò valorosamente nei combattimenti di Bir el Turki il 4 marzo e di Zanzur l’8 giugno successivo, per cui fu decorato di medaglia d’argento al v. m.  A Misurata l’8 luglio 1912, dopo il combattimento di Zarrugh, fu il primo ad entrare coi suoi ascari nella città ed ottenne la seconda medaglia d’argento al v. m.
Dopo un periodo di riposo del reparto, trascorso anche in Italia, ritornò in Libia nel gennaio 1913 e con la colonna Miani partecipò alla conquista di Fezan, iniziando la marcia all’alba del 6 dicembre dello stesso anno. Nel primo scontro con le bande ribelli ai pozzi di Serir esc Scebb guadagnò la terza medaglia d’argento al v. m. Si battè valorosamente ad Eschida e con la compagnia occupò Brak il 13 dicembre successivo, conquistandola d’assalto e ricacciandone il nemico verso l’interno.
La mattina del 24 dicembre nell’attacco al campo di Maharuga, dove il nemico si era concentrato con forze considerevoli, alla testa dei suoi ascari, in quattro ore di accanita lotta fu esempio di ogni ardimento. Nell’ultimo attacco alla baionetta, incalzando il nemico da presso, colpito a bruciapelo da due fucilate cadde mortalmente ferito. Alla memoria del valoroso ufficiale fu concessa la medaglia d’oro al valor militare con r. d. 6 maggio 1915 con la seguente motivazione: Guidava con grande slancio ed ardire la sua compagnia all’attacco ed in parte del lungo inseguimento. Richiamato poi su un altro fronte per salvare una sezione di artiglieria minacciata da imminente pericolo di accerchiamento, animosamente affrontava con la sua sola compagnia, allo scoperto, numerosi nemici trincerati a brevissima distanza, salvando i pezzi e fermando l’aggiramento. Cadeva gravemente ferito, morendo il giorno dopo. – Maharuga (Libia), 24 dicembre 1913.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 158.