COTTI Giuseppe Giacomo
di Giuseppe e di Rosa Finazzi, nacque a Grazzano Monferrato il 26 aprile 1838 e morì in combattimento a Monte Torre presso Custoza il 24 giugno 1866.
Si arruolò volontario nell’Accademia Militare di Torino nell’aprile 1858. Dopo pochi mesi ebbe la promozione a sottotenente di fanteria e fu assegnato al 9° reggimento della brigata Regina.
Nella seconda campagna d’indipendenza fu messo a disposizione del comandante del reggimento, colonnello Brignone. Con lui, a Palestro, il 31 maggio, in un combattimento accanito, alla testa dei suoi fanti del 9° reggimento, fu esempio e sprone agli altri reparti nella resistenza, riuscendo a respingere il nemico dalle posizioni raggiunte. Per cosi magnifica vittoria la Bandiera del 9° reggimento fu decorata di medaglia d’oro ed il giovanissimo sottotenente ebbe l’ambito premio: una medaglia d’argento, perché fu sempre dove più infieriva la lotta e contribui al buon esito del combattimento.
Promosso luogotenente il 19 ottobre 1859 passò al lo reggimento Granatieri di Sardegna e partecipò alla spedizione nelle Marche e nell’Umbria dell’anno successivo. Per l’occupazione di Perugia, il 13 settembre, e per quella di Ancona, il 12 ottobre, meritò una menzione onorevole. In seguito fu all’assedio di Capua; anche in questa circostanza la bravura del Cotti fu superiore ad ogni elogio e venne perciò premiata con la seconda medaglia d’argento al valore.
Promosso, appena ventitreenne, capitano, per le sue virtù militari congiunte alle squisite doti del carattere e dell’intelletto, fu designato, il 12 ottobre del successivo 1862, ufficiale d’ordinanza del principe Amedeo di Savoia Aosta. Nella terza guerra d’indipendenza morì nella battaglia di Custoza. In quella fatidica giornata del 24 giugno 1866 Amedeo di Savoia comandava la brigata Granatieri di Lombardia. Quando questi per la ferita riportata in combattimento dovette ritirarsi dalla lotta, il giovane aiutante, spontaneamente si mise agli ordini del generale Govone, comandante la divisione. Questo gesto, tanto generoso e tanto ammirevole, gli costò peraltro la vita. Nell’aspro combattimento, a pochi passi dal comandante la divisione, venne colpito in pieno dal piombo nemico e cadde immolando la sua balda giovinezza alla Patria.
Con regio decreto 6 dicembre 1866 gli fu conferita la medaglia d’oro al valore pel valore e sangue freddo dimostrati in tutta la giornata. Rimasto sul campo di battaglia anche dopo la ferita di S. A. R. il principe Amedeo, offriva spontaneamente i suoi servigi al comandante la 9^ divisione, ed eseguite varie missioni importanti, affrontando seri pericoli, rimaneva vittima del suo valore, ucciso da un colpo di mitraglia. Custoza, 24 giugno 1866.
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Grafischena], Roma 1950, p.184.