CROVETTO Giuseppe

n. 1915 Genova. Sottotenente complemento fanteria, 1° reggimento volontari, Divisione Littorio.

Conseguì il diploma di perito industriale nell’Istituto tecnico G. Galilei di Genova nell’anno 1934 e iscritto alla facoltà di economia e commercio ottenne nel 1935 l’abilitazione all’insegnamento nei corsi secondari di avviamento professionale. Aveva da poco ottenuto l’assunzione quale impiegato della Snia Viscosa a Roma, quando ottenne di partire volontario per l’Africa con le CC.NN. (Camicie Nere) della Divisione Tevere, e partecipò alle operazioni militari per la conquista dell’Etiopia col 6° battaglione mitraglieri dal dicembre 1935 al giugno 1936. Nominato sottotenente di complemento di fanteria prestò servizio di prima nomina nel 43° reggimento dall’agosto al settembre dello stesso anno. Ritornato alla vita civile, fu ancora insegnante nell’Istituto Minerva di Sampierdarena, mentre nell’Ateneo Genovese si iscriveva al corso per conseguire la laurea in geografia, che gli venne conferita ad honorem nel 1938. Richiamato alle armi, volontario in missione oltremare, partì da Napoli nell’ottobre 1937 assegnato al 1° reggimento fanteria Divisione Littorio, 9^ compagnia.

Comandante di plotone fucilieri, delineatosi, improvviso e violento, un attacco del nemico, che in numero rilevante tentava l’aggiramento di una ala del battaglione, con prontezza e perizia alla testa del suo reparto, accorreva nel punto minacciato, impegnandosi in furiosa e cruenta lotta. Ferito una prima volta alle gambe, restava sul posto, incitando con l’esempio i suoi uomini a contenere l’ avversario. Visto che il nemico era riuscito ad infiltrarsi in altro punto, incurante delle sue ferite si lanciava contro di esso alla testa dei superstiti del suo plotone, riuscendo con lancio di bombe a mano e contrassaltando alla baionetta a tamponare le falle ed a respingere l’avversario. Colpito una seconda volta mortalmente, quando già il successo era stato ottenuto, trovò le forze di lanciare le sue ultime bombe a mano e di scaricare la sua pistola contro il nemico in fuga. L’ultimo suo sorriso fu per la vittoria riportata, le sue ultime parole furono per il Re, per il Duce, per l’Italia. Km. 18 strada di Torrevelilla, 20 marzo 1938.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 284.