DENARO Giovanni

nasce nel 1906 a Castanea delle Furie (Messina). Guardia di finanza, XIII battaglione mobilitato.

Coltivatore diretto specializzato in agrumi lasciò i campi ed assolse gli obblighi di leva nella guardia di finanza, nella legione allievi di Roma e poi nella legione territoriale di Messina. Congedato nel 1929 e ritornato al suo lavoro, venne richiamato per la guerra nel marzo 1942. Dal centro di mobilitazione della sua legione fu prima assegnato alla brigata mobilitata per la difesa costiera e poi alla legione di Trieste. Trasferito al XIII battaglione mobilitato, nel novembre dello stesso anno 1942, partiva per l’Albania.

Durante un attacco portato da soverchianti forze nemiche alla caserma di un piccolo distaccamento isolato di finanzieri di cui faceva parte, concorreva con tutti i compagni alla strenua disperata resistenza protrattasi per oltre tre ore. Rimasto il solo superstite dell’eroico manipolo, esaurite le munizioni e le bombe a mano, impavido tra le macerie dell’edificio quasi completamente distrutto dai ribelli con una mina e già in preda alle fiamme, piuttosto che cedere alle intimazioni degli assalitori che ammirati di tanto ardimento gli offrivano un’onorevole resa, si lanciava risolutamente nel rogo, preferendo alla unica speranza di vita, la sorte dei camerati caduti attorno a lui nel nome d’Italia per la gloria della Patria immortale. Tsangarada (Grecia), 22 marzo 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 231.