GIANNATTASIO Vittorio

nasce a Napoli il 13 agosto 1904 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/GiannattasioVittorio.aspx). Capitano di fregata s.p.e. (servizio permanente effettivo).

 Figlio di un insigne giurista, entrava all’Accademia Navale di Livorno i 1° novembre 1917 uscendone guardiamarina nel luglio 1922. Sottotenente di vascello nel gennaio 1924 e tenente di vascello nel gennaio 1927, si specializzava in artiglieria conseguendo nel novembre dello stesso anno il certificato di abilitazione al tiro. Insegnante di artiglieria e balistica presso l’Accademia dal 1931 al 1934, passava poi, con la promozione a capitano di corvetta nel 1936, sull’incrociatore Gorizia come primo direttore del tiro e dal 1938 sulla torpediniera Cassiopea come caposquadriglia. Promosso capitano di fregata alla fine del 1939, veniva nuovamente destinato alla Accademia come insegnante al corso di specializzazione di artiglieria. Entrata l’Italia nel secondo conflitto mondiale, chiedeva ed otteneva di imbarcare sull’incrociatore Zara.

Comandante in 2^ di incrociatore, fedele, intelligente, appassionato collaboratore del suo comandante, quando la nave, sotto il tiro a brevissima distanza dei grossi calibri di una squadra nemica comprendente più navi da battaglia, veniva smantellata e incendiata, era dovunque fosse maggiore il pericolo, pronto per riparare un’avaria, per domare un incendio. Vicino all’ammiraglio e al comandante, quando venne deciso l’abbandono della nave, riunì a poppa i superstiti per l’estremo saluto, li rincuorò, li animò, ne curò la salvezza. Di sé non ebbe pensiero, perché la sua opera non era compiuta. All’ordine del comandante di affondare la nave, cercò e subito trovò un compagno che si calasse con lui nel deposito delle munizioni. Scesero insieme nella Santa Barbara, diedero fuoco alle cariche e non tornarono più. Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 622.