LAZAZZERA Rocco

nasce a Calatafimi (Trapani) il 1° aprile 1898 (Wikipedia). Maggiore s.p.e. (servizio permanente effettivo), CC.RR. (Carabinieri Reali).

 Studente in legge nell’Università di Napoli, combattè nella prima guerra mondiale in reparti d’assalto della 1^ Armata distinguendosi in numerosi fatti d’arme e riportando anche una grave ferita al polmone nell’ultimo giorno di guerra a Serravalle di Trento. Raggiunto il grado di tenente di complemento nel 29° reparto d’assalto, fu congedato nel 1920 per entrare a far parte dell’ Arma dei carabinieri. Dopo avere conseguita la laurea in giurisprudenza nel 1924, partì per la Tripolitania destinato a domanda nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali). Rientrato in Italia l’anno seguente, prestò successivamente servizio nelle legioni di Palermo, di Trento ed infine, dal 1928, in quella di Roma. Capitano nel 1933, due anni dopo, volontario, partì per l’A.O. (Africa Orientale) dove rimase circa due anni. Rimpatriato nel 1937, nel luglio 1938, sempre volontario, prese parte alla guerra di Spagna. Il 3 giugno 1940, rientrato in volo da Madrid, fu prima destinato al Comando del XV C.d’A. (Corpo d’Armata) mobilitato col quale prese parte alle operazioni di guerra sul fronte occidentale, e poi, dal febbraio 1941, al Comando dell’VIII C. d’A. sul fronte greco – albanese. Ferito il 14 aprile, decedeva il giorno dopo nell’ospedale di Berat. Era insignito della Croce di Cavaliere del S.M.O.M. (Sovrano Militare Ordine di Malta).

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Dosso Alto, agosto 1918); M.A. (Val Tonquà, 2 -6 marzo 1936); M.A. sul campo (Tarragona, 15 gennaio 1939); M.A. (Catalogna, 31 gennaio 1939); M.A. (Burgollas, 27 marzo 1939); M.B. (Medaglia Bronzo) (Serravalle di Trento, 2 novembre 1918); M.B. (Mai Mechenò – A.O., 20 gennaio 1936); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Zugna Torta, 23 maggio 1918); Cr.g. al V.M. (Monte Giove, luglio 1918); Cr.g. al V.M. (Gondar, 20 marzo – 5 maggio 1936); maggiore per m.g. (meriti di guerra) (Spagna, giugno 1939).

Combattente di tre guerre, più volte decorato al valor militare, destinato ad un comando di grande unità impegnata in aspra campagna, si prodigava diuturnamente nel servizio dell’Arma ed in altri di collegamento che volontariamente assumeva con le truppe, svolgendo opera preziosa di informazione, di incitamento e di fede. Trovatosi in prossimità di un battaglione che aveva perduto il suo comandante, ne assumeva spontaneamente il comando, e lo conduceva brillantemente all’attacco di un forte trinceramento, che raggiungeva per primo. Contrattaccato da forze preponderanti, era l’anima della fiera resistenza e malgrado le forti perdite, manteneva il possesso della posizione. In previsione della fase controffensiva della campagna, chiedeva insistentemente ed otteneva di costituire e comandare un battaglione d’assalto, di cui, con opera vibrante di entusiasmo patriottico e di altissimo spirito militare, formava uno strumento saldissimo di sicura vittoria. Alla vigilia dell’ azione, mentre a pochi passi dalle linee nemiche, studiava il terreno d’attacco, colpito gravemente in più parti del corpo, cadeva da prode. Conscio della prossima fine, mentre si preoccupava di far riparare dal fuoco nemico la pattuglia che lo seguiva, suggellava con nobili ed elevate parole, una fulgida esistenza tutta dedita al dovere, all’onor militare, alla Patria. Fronte greco, 5 febbraio -14 aprile 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 652.