MARUSSIG Giorgio

nasce nel 1907 a Udine. Sottotenente riserva, 48° reggimento artiglieria.

Conseguita in Udine la licenza in fisico matematica ed iscrittosi al Politecnico di Milano, interrompeva gli studi universitari per arruolarsi volontario nella Scuola allievi ufficiali del C.d’A. (Corpo d’Armata) di Trieste nel 1926. Conseguita la nomina a sottotenente di complemento nel giugno 1927 ed assegnato al13° artiglieria da campagna, si congedò per entrare all’Accademia di artiglieria e genio di Torino dalla quale, due anni più tardi, uscì sottotenente in s.p.e. (servizio permanente effettivo). Mentre frequentava la Scuola di applicazione, una caduta da cavallo lo costrinse a lasciare il servizio e dedicarsi all’insegnamento della matematica nell’Istituto magistrale di Udine. Alla dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, dopo avere chiesto insistentemente di essere richiamato nonostante la sua menomazione fisica, fu destinato. prima al 230 artiglieria Re in Udine e in seguito, dal dicembre 1940, al 48° artiglieria della Divisione Taro, allora dislocato in Albania.

Combattente di purissima fede, sollecitava ed otteneva un posto avanzato di ufficiale osservatore, prestando per lungo tempo, in difficilissime condizioni di clima e sotto violenta reazione nemica il suo servizio con solerzia, intelligenza e sprezzo del pericolo. In giornata di aspro combattimento, sotto micidiale fuoco di mortai nemici, era costretto a ripiegare coi reparti della prima linea. Preparato il contrassalto con un nucleo di arditi, si univa ad essi per la riconquista della importante posizione. Nel secondo assalto, mentre incitava con l’esempio e la parola i fanti, veniva mortalmente ferito. In tali condizioni, riusciva a trascinarsi ancora avanti per una cinquantina di metri, incitando coi gesti gli arditi alla resistenza. Sublime esempio di coraggio, e di elevatissime virtù militari. Fush e Qenit (Fronte greco), 4 aprile 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 637.