MEZZADRA Franco

mezzadra-franco120nasce 13 ottobre 1918 Vignale Monferrato (Alessandria) (https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Mezzadra). Tenente di vascello s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo).

Conseguita la maturità Classica nel Liceo Terenzio Mamiani a Roma, entrò all’Accademia Navale di Livorno. Nominato guardiamarina nel dicembre 1939, imbarcò prima sul Colombo e successivamente sul Trieste e sul Pola dove si trovava alla dichiarazione della seconda guerra mondiale. Promosso sottotenente di vascello nel settembre 1940, prese imbarco sul c.t. (cacciatorpediniere) Pessagno dove rimase per oltre un anno come ufficiale di rotta. Nel marzo 1942 fu assegnato alla flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) a Pola e assunto il comando della motosilurante 22 si distinse poco dopo, come tenente di vascello, nell’ardita azione notturna del 13 agosto 1942 in cui contribuì, con altra m.s. (motosilurante), all’affondamento dell’incrociatore pesante Manchester.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia d’Argento) sul campo (Mediterraneo Centrale, agosto 1942); Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Mediterraneo Centrale, agosto 1941); avanzamento per m.g. (meriti di guerra) nel grado di tenente di vascello (1942).

Giovane ed ardito comandante di motosilurante, partecipava con bravura ed entusiasmo a lungo ciclo di intensissima, estenuante attività offensiva, in acque aspramente contese, riuscendo,  nel corso di azione notturna, a silurare incrociatore avversario, affondandolo. Scontratosi per due volte con numerose unità similari, concludeva le azioni vittoriosamente per la decisione, l’elevato spirito aggressivo, l’intelligente condotta nei combattimenti. Nel corso di importante operazione di sbarco oltremare, e nella dura lotta che ne seguì per il mantenimento della testa di sbarco, dava nuove prove di ardimento e di bravura, portandosi, fra l’altro, al soccorso di unità incendiata, carica di esplosivo, riuscendo a trarne in salvo l’equipaggio pochi istanti prima che l’esplosione del carico ne determinasse l’affondamento. Durante l’eroica resistenza di base navale oltremare, investita da imponenti forze, si prodigava nell’opera di soccorso a navi immobilizzate ed ai loro equipaggi, lasciando per ultimo quelle acque già controllate dall’avversario. Colpita ed incendiata l’unità che tante volte aveva portato alla vittoria, ne divideva l’avversa sorte scomparendo in mare con essa. Esempio di sereno e cosciente valore, di determinata e tenace volontà combattiva, ispirata alle migliori tradizioni della Marina e della Patria. Canale di Sicilia Tunisi, luglio 1942 -7 maggio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 245.