PICCININI Vittorio

nasce il 31 dicembre 1914 a Roma (https://www.google.com/search?q=piccinini+vittorio+MOVM&sxsrf=APqWBsPhqTF77hy3RnWsdvtkHDLGebeqw%3A1648893923398&ei=4x9IYonlF6nP7_UPzeeouA4&v). Capitano s.p.e. (Servizio permanente effettivo) fanteria, 133° reggimento carrista.

Si arruolò volontario nell’aprile 1933 nel reggimento carri armati e promosso sergente nel luglio 1935, nel novembre successivo partiva per la Somalia con la compagnia carri d’assalto S mobilitata. Inquadrato nel raggruppamento carri d’assalto del Comando Corpo indigeni della Somalia, partecipò al conflitto etiopico dove riportò una ferita nel fatto d’arme di Uadi Korak del 17 aprile 1936. Promosso sergente maggiore nel luglio 1937, fece parte delle truppe del Governo dell’Harar fino al suo rimpatrio, luglio 1938. Trasferito prima al 4° reggimento carrista in Roma, passava poi, con la promozione a sottotenente in s.p.e., conseguita nel novembre dello stesso anno con anzianità 1936, al 1° reggimento fanteria carrista. Nel novembre 1939 fu destinato al 33° reggimento carrista della Divisione Littorio ed assegnato alla 29 compagnia del II battaglione, entrò in guerra nel giugno 1940 sul fronte occidentale. Promosso tenente in agosto, con anzianità 1938, partecipò alle operazioni di guerra contro la Jugoslavia compiendo l’avanzata su Karlovac ed Otocac e quindi su Knin e Mostar. Sostituito nella Divisione il 33° col 133° reggimento carrista, passò a questo ultimo reggimento col quale partì nel marzo 1942 per l’A.S. (Africa Settentrionale).  Promosso capitano pochi mesi dopo, assunse il comando della 3^ compagnia del IV battaglione e, dopo avere preso parte all’offensiva italo-tedesca dell’estate 1942, raggiunse il fronte di El Alamein, dove in luglio riportò una seconda ferita nei combattimenti di El Qattara. Iniziatasi la controffensiva inglese il 23 ottobre 1942, due giorni dopo cadeva sul campo.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) sul campo (Uadi Korak (A.O.) (Africa Oriebtale), aprile 1936); sottotenente in s.p.e. per meriti di guerra (A.O., 1938).

Comandante di compagnia carri M., a malgrado della critica situazione tattica, dei mezzi inadeguati, delle condizioni ambientali particolarmente difficili, la guidava con superbo slancio all’attacco di soverchianti forze corazzate, contribuendo, con abile manovra e singolare audacia, ad un netto successo. Caduti i tre quarti degli ufficiali e lo stesso comandante di battaglione, lo sostituiva e, coi carri superstiti, benché il suo fosse stato colpito, incalzava arditamente l’avversario. Gravemente ustionato, ferito alla gola ed al petto e con un braccio stroncato, non desisteva dall’azione alla quale, imperterrito, imprimeva rinnovato vigore col suo eroico esempio e, nella luce della vittoria, immolava la sua vita per l’onore delle armi d’Italia, confermando anche tra i suoi carristi, le salde virtù di comandante capace e valoroso di cui aveva dato prove luminose in precedenti campagne di guerra. Africa Settentrionale, ottobre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 108.