PISTILLO Nicola

nasce il 22 gennaio 1916 a S. Giuliano del Sannio (Campobasso) (https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Pistillo). Sergente paracadutista, 186° reggimento fanteria Folgore.

Studente del terzo anno di ragioneria nell’Istituto tecnico di Campobasso. Nel luglio 1936, interrotti gli studi, si arruolò volontario come allievo sergente nel battaglione misto del genio della Sardegna. Promosso caporale fu trasferito nella compagnia mista genio della Divisione Littorio, con la quale dal febbraio 1937 partecipò alle operazioni militari in Spagna. Rimpatriò nel giugno 1939 col grado di sergente e fu trasferito al XXV battaglione del 1° reggimento carristi. Dal gennaio 1940 passò al 66° fanteria Trieste dove fu promosso sergente maggiore. Ottenuto il trasferimento nella specialità paracadutisti, fu inviato nel luglio 1941 alla scuola di Tarquinia e conseguito il brevetto un mese dopo fu trasferito al 1° reggimento paracadutisti Folgore, divenuto in seguito il 186° reggimento. Alla fine di luglio del 1942 giungeva in volo in A.S. (Africa Settentrionale) ed entrava in linea sul fronte di El Alamein, alla estrema destra dello schieramento italo-tedesco intorno ad El Qattara. Ferito gravemente nella terza giornata dell’offensiva inglese dell’ottobre 1942, rientrò in Italia con nave ospedale ai primi di novembre e dopo un anno di cure ospedaliere riprese volontariamente servizio nel reggimento paracadutisti Nembo, col quale partecipò alla guerra di liberazione. Ammesso alla carriera continuativa, frequentò, dal giugno al luglio 1948, il corso per caposquadra mitraglieri Breda 37 a Cesano e nel dicembre successivo ritornò al reggimento divenuto il 183° Nembo. Collocato in congedo e trattenuto in servizio a domanda nel 1949, frequentò nell’ottobre 1952 il corso aerorifornimenti presso il Centro militare di paracadutismo in Viterbo. Promosso maresciallo ordinario nel 1953 e maresciallo capo nell’aprile 1957, presta  servizioal Centro di addestramento paracadutisti col grado di maresciallo maggiore iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore). Muore a Pisa il 23 dicembre 1983 (https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1182/carlo-pirzio-biroli).

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Deir el Angar Nail (A.S.) (Africa Settentrionale), settembre 1942).

Nel corso di un’accanita e sanguinosa battaglia, destinato con la sua squadra alla difesa di un’importante posizione, per quanto duramente attaccato, resisteva tenacemente con successo per oltre 24 ore. Accortosi che l’avversario con ingenti forze corazzate e con truppe di assalto stava circondando e sopraffacendo un centro di fuoco al suo fianco, di iniziativa, portava un gruppo di uomini a soccorso dei compagni pericolanti e con grande ardimento, all’arma bianca ed a colpi di bottiglie anticarro, riusciva a rompere il cerchio degli attaccanti e, benché ferito, ad entrare nella posizione. Quivi trovato morto l’ufficiale comandante, riuniva i pochi difensori superstiti e li portava al contrassalto ricacciando l’avversario. Nuovamente ferito rimaneva al suo posto. In un nuovo improvviso ritorno offensivo dell’avversario rifiutava di arrendersi e, gridando ai suoi uomini: La Folgore muore, ma non si arrende, li portava ancora una volta all’assalto, ma colpito gravemente cadeva sulla posizione tanto tenacemente difesa. Eroica figura di comandante animatore e trascinatore di uomini. Africa Settentrionale, 23 – 25 ottobre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 102.