POZZA Ugo

nasce nel 1907 a Asolo (Treviso). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Ultimati gli studi presso l’Istituto industriale di Forlì, si arruolò nell’aprile 1928 nell’Aeronautica in qualità di allievo ufficiale pilota di complemento. Compiuto l’addestramento alla Scuola di Sesto San Giovanni, passò nel giugno 1929 alla Scuola di pilotaggio di Vizzola Ticino dove conseguì il brevetto civile di pilota e nell’agosto successivo quello di pilota militare, alla Malpensa. Promosso sottotenente di complemento nel giugno 1930, fu collocato in congedo dopo il servizio di prima nomina prestato presso il 21° stormo da bombardamento. Rientrato nella vita civile, venne assunto quale impiegato dalla Cassa di Risparmio di Trieste pur continuando a dedicare il suo tempo libero all’Aeronautica come socio dell’Aero Club ed istruttore di volo a vela nella Scuola di Trieste. Richiamato a domanda nell’Arma il 1° gennaio 1935, fu destinato dapprima allo stormo speciale da bombardamento di Orbetello e poi al 9° stormo dal quale partì nel dicembre per l’A.O. (Africa Orientale). Tenente dal 31 dicembre 1935 e capitano dal 1° gennaio 1939, tre mesi dopo rimpatriava per assumere il comando della 67^ squadriglia S 79 dell’11° stormo B.T. (Bombardamento Terrestre). Il 28 giugno 1940, dall’Aeroporto di Comiso in Sicilia, si trasferiva a Rodi nell’Aviazione dell’Egeo.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Cielo d’Etiopia, aprile-luglio 1936); M.A. (Cielo dell’Impero, agosto 1936-marzo 1939); M.A. sul campo (Cielo del Mediterraneo, 4 luglio 1940); sottotenente in s.p.e. per merito di guerra (dicembre 1935).

Figura superba di soldato prode e valoroso, combattente dell’aria sempre primo ed ardente là dove maggiore fosse il rischio e più aspra si combattesse la lotta; volontario in ogni impresa, già promosso per merito di guerra e più volte decorato al valor militare, conseguiva risultati brillantissimi in numerose, rischiose e vittoriose azioni belliche. Durante un bombardamento diurno su munitissima e lontana base nemica d’oltremare, mentre ultimava il tiro ed il lancio delle bombe, veniva attaccato da numerosi apparecchi da caccia avversari. Balzato dalla cabina di puntamento lanciava il primo segnale d’allarme e d’incitamento ai compagni di volo, impugnava deciso, calmo e sicuro di sé una mitragliatrice laterale, subito abbattendo in fiamme un caccia assalitore. Ma mentre, con tutta l’aggressività del suo grande animo, sparava ancora su altri velivoli che dappresso lo incalzavano, delle raffiche nemiche abbattevano, al suo fianco, l’armiere e successivamente ferivano in modo grave il marconista e il motorista. Egli rimasto ultimo e solo difensore del velivolo, continuando strenuamente a combattere, riusciva a respingere gli attacchi. Quando già l’aspra ed impari lotta, vittoriosamente sostenuta, volgeva al suo termine e il nemico cominciava a ritirarsi, l’ultima raffica lo colpiva al petto, ed egli cadeva da eroe sulla sua arma, ancora impugnata nell’attimo del trapasso, chiudendo così gloriosamente la sua mirabile vita di purissimo soldato dell’aria.- Cielo del Mediterraneo, 11 giugno – 4 luglio 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 411.