RUSPOLI MARESCOTTI Carlo (dei Principi di Poggio Suasa)

nasce nel 1892 a New York. Tenente Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo) cavalleria, 186° reggimento fanteria paracadutisti, Divisione Folgore.

Discendente da nobile ed antico casato di origine fiorentina, nipote del noto esploratore Eugenio Ruspoli ucciso in Abissinia nel 1893, e fratello di Costantino partecipò alla prima guerra mondiale prima come sottotenente di complemento nel Savoia Cavalleria e poi, come tenente in s.p.e. nella specialità bombardieri. Promosso capitano nel 1921 dopo aver disimpegnato incarichi del governo all’estero, fu trasferito nel Reggimento Guide e nel 1935 venne destinato a domanda al V gruppo carri veloci mobilitato col quale prese parte alla campagna etiopica. Rimpatriato nel 1936 e promosso maggiore per meriti eccezionali, prestava successivamente servizio all’Ufficio Militare del Ministero dell’Africa Italiana ed allo Stato Maggiore. Promosso tenente colonnello il 1° gennaio 1940 nel Genova Cavalleria partecipò nell’aprile 1941 alla campagna contro la Jugoslavia, quindi volontariamente passò nella specialità paracadutisti. Trasferito al 2° reggimento, divenuto poi il 186° della Divisione Folgore, fu prima comandante del VII battaglione e poi vice comandante del reggimento. Partito per l’A.S. (Africa Settentrionale) nel luglio 1942 e raggiunto il fronte di El Alamein, assumeva il comando di un raggruppamento paracadutisti denominato prima Ruspoli e poi Marescotti.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Asiago – Val d’Assa, 1916 – 1917 – 1918); M.B. (Medaglia Bronzo) (Pedescala, 27 gennaio 1918); M.B. (Poggio Puve1, luglio 1918); M.B (Altipiano d’Asiago, ottobre – novembre 1917).

Comandante di raggruppamento paracadutisti, due volte ferito nell’attraversare i campi minati e, per quanto tormentato da malattia, restava in linea con i suoi prodi. Attaccato da preponderanti forze corazzate, presente dove maggiormente infuriava la lotta, calmo ed impassibile sotto il bombardamento dell’artiglieria, era l’anima della resistenza e di fulgido esempio ai suoi dipendenti. Colpito a morte, chiudeva eroicamente una esistenza di intrepido soldato e di fierissimo comandante tutta dedicata alla grandezza della Patria. Africa Settentrionale, Estate 1942; Passo del Cammello (Depressione di El Kattara), 4 novembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 109.