SILVA Lelio

nasce nel 1915 a Venaria Reale (Torino). Tenente s.p.e. (servizio permanente effettivo), A.A.r.n. (Arma Aeronautica ruolo naviganti), pilota.

Compiuti gli studi liceali a Cuneo, si arruolò volontario nell’Aeronautica nel novembre 1935 in qualità di allievo ufficiale pilota di complemento e nel 1936 conseguì il brevetto di pilota militare e la nomina a sottotenente. Trasferito nel gennaio 1937 all’aviazione dell’A.O.I. (Africa Orientale Italiana) partecipò con l’11 squadriglia da bombardamento alle operazioni di polizia coloniale fino al luglio 1938, ottenendo anche un encomio ed il passaggio ad effettivo per meriti straordinari. Alla dichiarazione di guerra fu assegnato al 34° gruppo autonomo B.T. (Bombardamento Terrestre) e, trasferito in Egeo, partecipò ai bombardamenti delle basi di Alessandria e di Caifa in Egitto. Nel settembre 1940 entrò volontario nella nuova specialità aerosiluranti e con la 278^ squadriglia si distinse sui fronti dell’Egeo, dell’A.S. (Africa Settentrionale) e della Sicilia, riportando al suo attivo l’affondamento di due incrociatori nemici. Gravemente ferito in Tunisia in un atterraggio di fortuna, riprendeva servizio nel marzo 1942 assegnato al 2° nucleo addestramento aerosiluranti. Chiedeva di tornare in linea e il 14 giugno 1942 fu destinato ad una base della Sardegna.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Cielo del Mediterraneo Occidentale e Orientale, giugno – agosto 1940); M.A. sul campo (Cielo del Mediterraneo Centrale, settembre 1941); M.B. (Medaglia Bronzo) sul campo (Cielo del Mediterraneo, luglio 1940).

Ufficiale pilota di eccezionale coraggio e perizia, già combattente per la conquista dell’Impero, più volte decorato al valor militare, volantario nelle imprese più rischiose, sempre primo fra i primi partecipava a numerose azioni di bombardamento su munìtissime basi nemiche d’oltremare e imponenti formazioni navali. Capo equipaggio di velivolo aerosilurante, durante l’attacco in pieno giorno di una potente formazione navale nemica scortata da portaerei, assalito da soverchianti forze da caccia, si lanciava con animo saldo e superba decisione contro una nave portaerei che silurava da distanza ravvicinata. Dalla lotta asperrima cercata, voluta e fermamente sostenuta, abbattuto dalla difesa nemica, l’apparecchio non rientrava alla base. Alto esempio di una vita tutta dedicata al servizio della Patria e di assoluta dedizione al dovere spinto fino all’ estremo limite del sacrificio. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 15 giugno 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 33.