TOGNI Renato

nasce il 21 gennaio 1913 a Frascati (Roma) (https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Togni). Tenente s.p.e. (servizio permannente effettivo) cavalleria, gruppo bande Amara a cavallo.

Arruolatosi volontario nel maggio 1930 come allievo sergente nella Scuola di cavalleria di Pinerolo, fu promosso sergente un anno dopo e destinato al Reggimento Cavalleggeri Novara. Raffermato, fu poi trasferito al reparto palafrenieri della Scuola di applicazione a Parma finché nel 1933 fu collocato in congedo. Richiamato il 10 aprile 1935 presso il Genova Cavalleria e promosso poco dopo sottotenente di complemento venne inviato al Reggimento Lancieri Vittorio Emanuele per il servizio di prima nomina. Chiesto ed ottenuto di passare al IV gruppo mitraglieri autocarrato, mobilitato per esigenze A.O. (Africa Orientale) partì per la Somalia nel settembre dello stesso anno. Nel 1936 fu trasferito nel Corpo indigeni della Somalia e, promosso tenente, assumeva nell’agosto 1939 il comando di uno squadrone del gruppo Bande Amara.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Amba Ghiorghis, 28-31 marzo 1940); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Zona di Belesà, 28 maggio 1939); trasferito s.p.e. per merito di guerra (29 giugno 1936).

Cavaliere eroico, più volte decorato al valore, comandante di un’ala di un gruppo di bande impegnate in azione ritardatrice contro un avversario soverchiante, con audace perizia caricava il nemico infliggendogli perdite e provocando disordine e scompiglio. Accortosi che una formazione di carri armati avversari stava per aggirare il gruppo bande, ne avvertiva il comandante informandolo che, per dargli tempo di sventare la minaccia, avrebbe attaccato a qualunque costo il nemico. Manovrò con fredda intelligenza finché messosi alla testa di parte dei suoi cavalieri caricava l’avversario con la certezza di andare incontro alla morte e con la coscienza che il suo sacrificio avrebbe salvato il gruppo. Piombato sui carri avversari li aggrediva con bombe a mano. Colpito prima al petto, poi alla fronte da raffiche di mitragliatrici, trovava la forza di lanciare ancora una bomba e si abbatteva morto col proprio cavallo su di un carro nemico. Il nemico colpito da tanto fulgido eroismo rendeva alla salma gli onori militari. A.O.I. (Africa Orientale Italiana), Amasciamoi Cherù, 21 gennaio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 544.