ROSSELLI CECCONI Mario
n. 1881 Firenze. 1° Centurione M.V.S.N. (Milizia Volontaria Servizio Nazionale), battaglione mitraglieri Frecce Nere.
Dall’Accademia Navale di Livorno, uscì guardiamarina nel 1902 e prese imbarco sull’Amerigo Vespucci. Promosso sottotenente di vascello nel 1906, fece parte del contingente italiano in Cina fino al gennaio 1910. Rimpatriato partecipò alla guerra italo-turca col grado di tenente di vascello conseguito nel settembre 1911, meritando un encomio a Tripoli e distinguendosi a Rodi dove sbarcò per primo con la sua compagnia. Nella prima guerra mondiale fu destinato alla Difesa marittima di Venezia, e nel novembre 1917 al comando di un piccolo reparto del reggimento San Marco, durante il ripiegamento dell’esercito al Piave, contrastò arditamente i movimenti di pattuglie nemiche. Prestò poi servizio al Ministero della Marina e dal 4 novembre 1918 a Trieste. Nel marzo 1922 fu collocato a riposo. Trasferitosi in Corsica, a Bastia, curò la bonifica di vasti appezzamenti di terreno di sua proprietà. Autore di pregevoli monografie sull’isola, fu anche appassionato poeta ed insegnante nell’Istituto Agrario Coloniale di Firenze. Nel novembre 1935, col grado di centurione, partì volontario per l’A.O. (Africa Orientale) con la 221^ legione Fasci all’Estero sbarcando a Mogadiscio il 10 dicembre. Rimpatriato nel settembre 1936, l’anno dopo, il 21 agosto 1937, mobilitato a domanda per l’oltremare, Spagna, si imbarcava a La Spezia. Svolse dapprima incarichi speciali; chiese ed ottenne, poi, il comando di una compagnia del battaglione autonomo Laredo della Divisione Frecce Nere, assumendo in seguito il comando del battaglione mitraglieri divisionale.
Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argente) (Grado, Tagliamento, Basso Piave, novembre 1917-aprile 1918); M.A. (Giggiga, 1936); Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare)(Rodi, 4 maggio 1912).
Combattente della grande guerra, volontario in A.O., più volte decorato al valore. Nell’imminenza di un combattimento, assumeva volontariamente il comando di un reparto e lo trascinava in un travolgente assalto contro munitissima posizione nemica. Colpito a morte non desisteva dall’incitare i suoi legionari finché le forze lo abbandonavano. Chiudeva così eroicamente tutta una esistenza dedicata al culto della Patria. – Costone di Coscuma, 17 gennaio 1939.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 360.