BURRONI Sigfrido
nasce a Bracciano (Roma) il 1° gennaio 1898 (file:///C:/Users/Franco/Downloads/BG_BGA086133.pdf). Capitano complemento fanteria (bersaglieri), I battaglione libico.
Chiamato alle armi nel marzo 1917 in fanteria fu ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali in Gorizia e nominato sottotenente di complemento nei bersaglieri fu assegnato, a domanda, al XXII reparto d’assalto nel marzo 1918 partecipando alle battaglie di giugno sul Piave e di ottobre- novembre a Vittorio Veneto. Dal marzo al novembre 1919 fu in Tripolitania assegnato al 1° reggimento bersaglieri ove ebbe la promozione a tenente. Venne congedato nel dicembre 1920. Richiamato a domanda nel febbraio 1935 partì col 13° reggimento fanteria per l’Eritrea e partecipò alla campagna in A.O. (Africa Orientale), quindi con la promozione a capitano nel settembre 1936 passò al XXIX battaglione coloniale e dal dicembre 1938 al giugno 1939 partecipò come volontario alle operazioni militarì in Spagna, col Comando truppe volontarie e nel 1° reggimento Frecce Verdi, meritando per la battaglia della Catalogna la Cruz Roja al merito di guerra dal Governo Spagnolo. Richiamato ancora a domanda il 12 maggio 1940, nell’8° reggimento bersaglieri, per la seconda guerra mondiale, dopo aver preso parte alle operazioni militari sul fronte occidentale, nell’agosto dello stesso anno, fu trasferito a domanda nel Regio Corpo Truppe Coloniali Libiche ed assegnato al I battaglione fanteria libica Zuara mobilitato. Ferito gravemente nel combattimento di Alam el Nibeiwa il 9 dicembre 1940, fu raccolto dal nemico sul campo e ricoverato nell’Ospedale Militare di Eliopoli (Egitto). Rientrato in Patria nel novembre 1946 fu promosso maggiore con anzianità gennaio 1942 ed iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore). Promosso colonnello nel dicembre 1959.
Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Brunzo) (Moriago- Piave, 1918); M.B. (Fiume Reb, 1937); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Cuolla Nogherà, 1938).
Soldato nell’animo, si è offerto in ogni guerra ed in ciascuna ha raccolto allori e versato sangue generoso. In Africa Settentrionale con reparto libico, nel deserto insidioso e in situazione difficile si eleva e sublima il suo anelare al bello ed eroico. Contro forze decisamente soverchianti in numero e mezzi, si avventa leoninamente, esempio efficace, simbolo di volontà inflessibile. Una prima ferita lo incita a maggior energia, una seconda lo piega; rifiuta sdegnosamente cure e intimazioni di resa e mentre tutto crolla accorre dove un pugno di superstiti ancora resiste. Una nuova raffica vicina lo abbatte. Solo cosi l’avversario lo può catturare e ammirato curarne le gravi ferite che lo onoravano. – Africa Settentrionale, 9 dicembre 1940.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 484.