GIANI Nicolò
nasce a Muggia (Trieste) il 20 giugno 1909 (Wikipedia). Tenente complemento, 11° reggimento alpini, battaglione Bolzano.
Laureatosi a Milano in giurisprudenza, venne ammesso nel luglio 1931 alla Scuola allievi ufficiali della specialità alpina e nel dicembre dello stesso anno fu nominato sottotenente. Assegnato all’11° reggimento alpini, fu congedato nell’agosto 1932. Rientrato nella vita civile dedicò la sua attività al giornalismo ed all’insegnamento quale libero docente nell’Università di Pavia, segnalandosi anche nel campo politico. Nel 1935, messo a disposizione della M.V.S.N. (Milizia Volontaria Servizio Nazionale), partì col CXXVIII battaglione CC.NN. (Camicie Nere) mobilitato per l’A.O. (Africa Orientale). Rimpatriato nel giugno 1936 e congedato, riprese la direzione del quotidiano Cronaca Prealpina e l’insegnamento a Pavia. Richiamato nel 1939, prestò prima servizio al battaglione Bassano e poi, al battaglione Bolzano dell’11° alpini col quale entrò in guerra sul fronte alpino occidentale. Fu poi corrispondente di guerra del Popolo d’Italia in A.S. (Africa Settentrionale) fino alla fine del 1940. Rientrato al deposito dell’11°, chiese di raggiungere il reggimento allora impegnato sul fronte greco-albanese e il 19 febbraio 1941 partì per l’Albania. Addetto al comando del Bolzano, rinunciava all’incarico por assumere il comando di un reparto d’assalto.
Altre decorazioni: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Vaòor Militare) (Fronte occidentale, giugno 1940); M.B. (Medaglia Bronzo) sul campo (Cirenaica, settembre-dicembre, 1940).
Volontariamente, come aveva fatto altre volte, assumeva il comando di una forte pattuglia ardita, alla quale era stato affidato il compimento di una rischiosa impresa. Affrontato da forze superiori, con grande ardimento le assaltava a bombe a mano, facendo prigioniero un ufficiale. Accerchiato, disponeva con calma e superba decisione gli uomini alla resistenza. Rimasto privo di munizioni, si lanciava alla testa dei pochi superstiti, alla baionetta, per svincolarsi. Mentre in piedi lanciava l’ultima bomba a mano ed incitava gli arditi col suo eroico esempio, al grido di: Avanti Bolzano! Viva l’ltalia, veniva mortalmente ferito. Magnifico esempio di dedizione al dovere, di altissimo valore e di amor di Patria. –Punta Nord -Mali Scindeli (Fronte greco), 14 marzo 1941.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 596.