MANCUSO Francesco

nasce a  Platania (Catanzaro) 6 marzo 1894 (https://www.prolocoplatania.it/storia/platanesi-illustri/francesco-mancuso?format=pdf&ml=5&mlt=system&tmpl=component). Maggiore s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria (bersaglieri), comandante XXII battaglione coloniale.

Impiegato nell’Ufficio postale di Nicastro, ottenne a domanda di partecipare volontario alla prima guerra mondiale e fu assegnato alla 9^ compagnia del 13° reggimento bersaglieri mobilitato. Conseguita la nomina a sottotenente di complemento nel febbraio 1917, passò al 9° reggimento bersaglieri, XXXII battaglione, col quale prese parte alla battaglia dell’Ortigara e al ripiegamento sull’Isonzo e sul Piave, rimanendo ferito, alla testa di un reparto di retroguardia, negli scontri con le fanterie nemiche dopo aver fatto brillare il ponte di Tolmino con le mine da lui, predisposte. Promosso tenente nel novembre 1917, partecipava alle battaglie del giugno e dell’ottobre 1918 sul Piave. Rientrato al termine della guerra alla sede del reggimento in Asti, per le sue speciali attitudini e classifiche, fu comandato a prestare servizio in un battaglione del genio telegrafisti dal novembre 1920 al maggio 1922. Nell’agosto 1923 fu trasferito al 5° reggimento bersaglieri e nel novembre 1928 raggiunse Bengasi, trasferito d’autorità nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali). Assegnato al XXIV battaglione coloniale prese parte alla rioccupazione di Maratta-Cirene e dì altre località dell’altopiano cirenaico. Promosso capitano nel marzo 1929, fu trasferito al 3° battaglione cacciatori d’Africa quale comandante di un reparto autoblindo impiegato in operazioni di polizia. Rimpatriato ed assegnato al 2° reggimento bersaglieri in Roma dall’agosto 1933 ritornò, a domanda, in Eritrea nel novembre 1935: fu prima comandante del XXIV gruppo salmerie cammelli, poi fece parte della colonna celere Starace ed, infine, fu capo dell’Ufficio Servizi del Governo dell’Amara. Promosso maggiore nel luglio 1939, con avanzamento anticipato, assunse il comando del XXII battaglione coloniale col quale, dopo aver svolto operazioni di polizia nel territorio degli Amara, partecipò alla seconda guerra mondiale dall’11 giugno 1940, distinguendosi nel ripiegamento da Cassala, alla battaglia di Barentù ed a Cheren dove venne impiegato per l’ultima difesa a protezione dei reparti in ritirata. Ferito nel combattimento del 26 marzo 1941 a q. 86 di Massaua e fatto prigioniero dagli inglesi, fu restituito in Patria nel gennaio 1946. Collocato nella riserva e poi nel R.O. (Ruolo d’Onore) ebbe le successive promozioni a colonnello, nel gennaio 1948 ed a generale di Brigata nel febbraio 1954. Muore a Roma il 25 luglio 1973. (https://www.prolocoplatania.it/storia/platanesi-illustri/francesco-mancuso?format=pdf&ml=5&mlt=system&tmpl=component)

Altre decorazioni: M.A. (Medagli Argento) (M. Carnizza, 1917); sottotenente in s..p.e. per m.g. (meriti di guerra) (Ortigara, giugno 1917).

Comandante capace, ardito, tenace, trascinatore di uomini da lui temprati ai più duri cimenti, affrontava con esemplare fermezza e indomito spirito guerriero un lungo periodo operativo reso tragico dall’iperbolica sproporzione tra gli esigui ed inadeguati mezzi disponibili e le schiaccianti forze dell’agguerrito avversario. Impegnato nella riconquista di una posizione perduta da altre unità, entrava in azione con travolgente assalto e la portava a termine felicemente dopo sanguinosa lotta sostenuta con impareggiabile ardore. Contrattaccato in più riprese con estrema violenza, opponeva valida resistenza ad oltranza. Benché ferito, reagiva con audace e sagace manovra contenendo l’aggressività nemica. Decimato, a corto di munizioni e viveri, pressato dal nemico incalzante, riusciva combattendo a raggiungere il baluardo assegnatogli. Riorganizzati e rianimati i superstiti del suo fiero battaglione, si poneva alla testa di essi e, pur essendo minorato fisicamente per la recente ferita riportata, attaccava una munita posizione riuscendo, con estenuante cruenta lotta sostenuta con epica fermezza, a contenere l’irruenza nemica ed a consentire, col sacrificio dei suoi valorosi, ad un presidio di effettuare in tempo utile il predisposto ripiegamento. Salda tempra di comandante ha dato sempre ed ovunque luminoso esempio ai dipendenti di preclari virtù militari. Africa Orientale, 30-31 gennaio-1° febbraio 1941 — 25-26 marzo 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 611.