LUCCHI Omero

nasce l’11 settembre 1917 a Lanusei (Nuoro) (file:///C:/Users/Franco/Downloads/BG_BGA086133%20(12).pdf). Sottotenente complemento artiglieria, Divisione Folgore.

Di famiglia originaria della Romagna, compì a Cagliari gli studi medi conseguendo la maturità classica. Arruolatosi volontario nd 1935 quale allievo sottufficiale nell’Arma di artiglieria e promosso sergente nel 1936, due anni dopo conseguì la nomina ad aspirante ufficiale di complemento nel 16° reggimento artiglieria divisionale. Sottotenente dal 1° ottobre del 1939 e trattenuto alle armi, partecipò dal giugno 1940 alle operazioni svolte sul fronte occidentale. Nel luglio 1941, a domanda, fu inviato a Tarquinia presso il 1° reggimento paracadutisti e, dopo aver frequentato l’apposito corso di addestramento, fu destinato nell’aprile 1942 al VII battaglione del 186° reggimento paracadutisti Folgore mobilitato. Nel luglio successivo dalla Grecia partiva in volo per l’A.S. (Africa Settentrionale) e raggiunto il fronte di El Alamein, prese parte quale comandante di una sezione mortai da 81 ai combattimenti di agosto-settembre intorno ad El Qattara, all’estrema destra dello schieramento italo-tedesco. Rimpatriato in seguito alle ferite riportate il 4 settembre, riprese servizio il 15 marzo 1943 nel battaglione guastatori della Divisione Nembo mobilitato in Sardegna dove trovavasi alla data dell’armistizio. Nominato tenente in s.p.e. (servizio permanente effettivo) con anzianità gennaio 1942, partecipò con lo stesso battaglione, trasferito in continente, alla guerra di liberazione. Promosso capitano prestò successivamente servizio presso la Missione Militare Alleata, alle Scuole militari di Cesano, all’Ispettorato della Fanteria, ed infine, dal 20 marzo 1947, al Centro paracadutismo in Roma. Collocato nella riserva per infermità di guerra dal luglio 1953, veniva poi promosso maggiore. 

Altre decorazioni: Tenente in s.p.e. per meriti di guerra (A.S., agosto 1942); capitano per meriti di guerra (gennaio 1944).

Nel corso di accanita e sanguinosa battaglia, per quattro giorni cooperava con i suoi mortai da 81 e con quelli che aveva catturato a troncare i reiterati tentativi di sfondamento delle nostre linee. In un momento particolarmente critico e decisivo della situazione, chiedeva ed otteneva di accorrere con i suoi pezzi nel punto più minacciato da mezzi corazzati. Dalle nuove posizioni, benché soggetto a violento fuoco, reagiva con superba audacia infliggendo severe perdite all’attaccante costringendolo infine a ripiegare. Tre volte successivamente ferito rimaneva imperterrito al suo posto di dovere ed a rinnovati contrattacchi opponeva tenace resistenza fino all’esaurimento delle munizioni. Solo allora rientrava al reparto, riportando in salvo uomini, armi e mezzi di lotta. Rifiutando ogni cura, riprendeva l’azione dalle vecchie posizioni incitando i suoi valorosi a persistere nella strenua impari lotta. Esausto, abbattutosi sui mortai veniva allontanato a forza dalla linea che aveva conteso con magnifico ardore. Tempra eccezionale di animatore e trascinatore di uomini, votato soltanto al sentimento del dovere, eroico figlio della forte terra sarda, degno paracadutista della Divisione Folgore. – Africa Settentrionale, 31 agosto 4 settembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 84.