PELTECHIAN Giovan Battista
nasce nel 1914 Burdur (Turchia). Sergente maggiore, genio artieri.
Di famiglia armena rifugiatasi nell’Egeo per sfuggire alle persecuzioni turche, veniva chiamato alle armi il 26 aprile 1936. Destinato al 12 °reggimento genio artieri, veniva collocato in congedo il 24 agosto 1937 col grado di caparal maggiore idoneo al grado di sergente. Diplomatosi in ragioneria a Palermo, veniva assunto dal Ministero dell’agricoltura e foreste per la Direzione dell’Egeo. Richiamato alla dichiarazione di guerra col grado di sergente fu aggregato nel maggio 1941 alla 2^ compagnia mortai d’assalto del 9° reggimento fanteria Regina in Rodi. Passato all’Ufficio informazioni del Comando Superiore delle FF.AA. (Forze Armate) dell’Egeo e promosso sergente maggiore si offriva volontario nel 1942 per una importante missione informativa nel Medio Oriente. Conoscitore perfetto delle lingue turca e araba, venne aviolanciato nella zona di Aleppo e raggiunto il quartiere armeno della città iniziava brillantemente la sua opera. Scoperto e catturato venne fucilato insieme ad altri due compagni, il 26 settembre 1942 in Aleppo.
Di origine armena, cittadino italiano di elezione, sottufficiale animato da profondo amore per l’Italia, già distintosi in precedenti azioni, si offriva con vero entusiasmo per essere aviolanciato in territorio nemico a capo di una rischiosa missione informativa. Dopo un periodo di proficua attività, tradito e catturato, veniva sottoposto ad inumane torture e ad estenuanti interrogatori, mantenendo virilmente inalterata la sua fede per l’Italia, rendendo vano ogni tentativo di carpirgli notizie e respingendo sdegnosamente ogni offerta di passare al nemico per aver salva la vita. Condannato a morte unitamente a suoi compagni di missione, dinanzi al plotone di esecuzione il suo pensiero rimaneva fermamente rivolto all’Italia, alla famiglia ed ai propri dipendenti. Al cappellano che lo assistè negli ultimi momenti ed in nobili lettere dirette alla madre ed ai superiori, confermava le sue magnifiche doti di soldato, dichiarando che egli e i suoi compagni morivano contenti per il dovere compiuto e raccomandando alla madre di non rimpiangerlo. Fulgido esempio di virtù militari e di completa dedizione alla Patria. – Medio Oriente, luglio-settembre 1942.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 90.