GIGLIO Maurizio
nasce a Parigi (Francia) il 20 dicembre 1920 (Wikipedia). Tenente complemento fanteria.
Figlio di ufficiale invalido della prima guerra mondiale, studente universitario a Roma nella facoltà di giurisprudenza, fu chiamato alle armi nel gennaio 1940 e nominato sottotenente raggiunse nel dicembre dello stesso anno il 42° reggimento fanteria Modena allora duramente impegnato sul fronte greco-albanese. Ferito gravemente pochi giorni dopo, alla testa di un reparto di arditi, rimpatriò nel gennaio successivo con la nave ospedale Aquileia. Dopo alterni periodi trascorsi in luoghi di cura e in licenza di convalescenza, riprese servizio nella Commissione italiana di armistizio con la Francia dove rimase fino al gennaio 1943, conseguendovi la promozione a tenente. Rimpatriato, fu assegnato al deposito dell’81° fanteria dove lo colse l’armistizio. Partecipò ai combattimenti alle porte di Roma, quindi attraversate le linee nei pressi di Benevento si poneva a disposizione delle autorità italiane. D’intesa col Comando della 5^ Armata americana, gli venne affidato un delicato e rischioso incarico, che svolse per ben cinque mesi, a Roma, fino a quando fu arrestato a seguito di delazione di un suo operatore radiotelegrafista e catturato dalla banda Koch. Laureatosi nel 1942, dal 1943 era iscritto nell’albo dei procuratori legali. Muore alle Fosse Ardeatine 24 marzo 1944.
Altre decorazioni: Medaglia di Bronzo sul campo (Fronte greco-albanese, dicembre 1940).
Si portava alla conclusione dell’armistizio in territorio liberato desideroso di combattere contro i tedeschi. Assunto dal servizio informazioni della 5ª Armata americana dopo un breve periodo di addestramento, ritornava in territorio occupato munito di apparato radiotrasmittente ed, arruolatosi nella polizia della pseudo repubblica sociale, svolgeva intelligente, preziosa opera informativa. Sorpreso mentre eseguiva delle fotografie, fermato e sottoposto ad indagini con sangue freddo ed astuzia riusciva a confondere i suoi avversari ed otteneva la liberazione. Arrestato dai fascisti in seguito ad indicazione strappata al suo radiotelegrafista fu sottoposto a feroci interrogatori e torture senza nulla rivelare sul suo servizio. Veniva poi barbaramente trucidato per rappresaglia, immolando la giovane vita generosamente offerta per la liberazione della Patria dalla oppressione nazifascista.— Roma – Fosse Ardeatine, settembre 1943 -24 marzo 1944.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 399.