PIRZIO Biroli Carlo

nasce il 15 giugno 1909 a Roma (https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1182/carlo-pirzio-biroli). Maggiore s.p.e. (servizio permanente effettivo) cavalleria, capo di S.M. (Stato Maggiore) raggruppamento celere in Albania.

Giovane sportivo e noto campione militare di equitazione, come il padre generale Alessandro lo era stato per la scherma, uscì da Modena sottotenente di cavalleria, il 1° settembre 1932 assegnato al Genova Cavalleria. Promosso tenente nel 1934 e incaricato del grado superiore nel 1939, entrò nello stesso anno nell’Istituto superiore di guerra come allievo del 69° corso. Promosso capitano nel settembre 1940, fu trasferito al Comando superiore delle FF.AA. (Forze Armate) dell’Albania ed assegnato in esperimento di S.M. al XXV C.A. (Corpo d’Armata). Dopo aver partecipato a numerose azioni nella campagna sul fronte greco-albanese, rientrò al Comando superiore in servizio di S.M. Nominato infine capo di S.M. del raggruppamento celere d’Albania, partecipava alle operazioni svoltesi nello scacchiere balcanico fino alla data dell’armistizio. Con decreto dell’ottobre 1944, fu promosso maggiore con anzianità 1° settembre retrodatata 16 gennaio 1942 per conseguito vantaggio di carriera.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) (Fronte greco, febbraio-aprile 1941).

In un momento tragico per la Patria e di smarrimento delle sue forze armate, tenendo fede al giuramento prestato opponeva con fierezza di spirito, degna delle nobili tradizioni dell’Esercito italiano, un categorico rifiuto all’ordine impartitogli di cedere le armi ai tedeschi e di arrendersi. Pur essendo consapevole dei gravi rischi cui si votava reagiva immediatamente organizzando onorevole reazione. Fallito il tentativo di guadagnare alla sua causa un comandante, che poteva validamente opporsi col suo reparto di artiglieria alla caduta in mani nemiche di un importante aeroporto, non esitava ad impegnarsi in un impari aspro combattimento, di cui era l’ardente animatore, ma nella dura lotta cadeva colpito a morte. Mentre esalava, dopo atroce agonia, l’ultimo respiro, si perfezionava quella resa che nel suo fine intuito doveva essere respinta ad ogni costo. Col supremo volontario sacrificio segnava ai più la luminosa via del dovere e dell’onore. Tirana, 13 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 308.