FERRONI Gino

nasce a Verona il 1° agosto 1916 (https://www.unive.it/data/controller/caduti/biografie/ferroni_gino_biografia.pdf). Tenente di fanteria (alpini) complemento del 6° reggimento alpini.

Laureatosi in giurisprudenza presso l’Ateneo di Padova nel 1937, l’anno dopo fu ammesso a frequentare il corso A.U.C. (Allievi Ufficiali Complemento) alpini alla Scuola di Bassano. Nominato sottotenente, fu destinato al 6° reggimento alpini ed assegnato al battaglione Verona di stanza a Vipiteno. Al termine dell’obbligo militare riprese gli studi e vinse il concorso per assistente universitario. E così, a soli 23 anni, divenne Assistente Ordinario di Diritto Privato dell’Università di Venezia. Nel 1941, richiamato in servizio col grado di tenente fu assegnato al battaglione Valchiese della divisione Tridentina e combatté in Albania prima e in Russia poi dove si distinse per il suo coraggio e la sua fermezza nella dura e disperata battaglia di Nikolajewka.

In 7 mesi di aspra campagna dava costante prova di valore e di sublime spirito di sacrificio. Durante il durissimo ripiegamento dal fronte del Don partecipava a successivi combattimenti per spezzare l’accerchiamento nemico, distinguendosi in ogni circostanza con fermezza, decisione e noncuranza del pericolo. Durante l’attacco ad un centro abitato saldamente tenuto da rilevanti forze avversarie, visto cadere il comandante di un plotone avanzato della sua compagnia, prendeva il suo posto. Nel prosieguo dell’azione con mossa audace e decisione strappava al nemico l’edificio della stazione ferroviaria e vi si sistemava a difesa. Contrattaccato, a corto di munizioni, contrassaltava furiosamente alla baionetta costringendo la soverchiante fanteria avversaria a ripiegare. Ferito in seguito ad un nuovo e più poderoso attacco resisteva tenacemente riuscendo a conservare il possesso della posizione, perno della nostra difesa. Impossessatosi del fucile mitragliatore di un caduto, mentre con precise raffiche falciava il nemico, veniva nuovamente e gravemente colpito all’addome. Rifiutando ogni assistenza continuava l’epica resistenza consentendo il riordinamento dei superstiti della compagnia, fino a quando, ferito ancora una volta, immolava alla Patria la sua giovane vita. Nikolajewka (Russia), 26 gennaio 1943. (D.P. 30 giugno 1978).


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume terzo individuali (1941-1981), [Tipografia Regionale], Roma, 1982, p.24. (D.P.30 giugno 1978).