FENULLI Dardano

dardano Fenulli

nasce a Reggio Emilia il 3 agosto 1889 (Wikipedia). Generale di Brigata in servizio permanente effettivo, Fronte clandestino della Resistenza.

Inizio la carriera militare nel 1906 arruolandosi volontario nel Reggimento Lancieri di Milano come allievo sergente. Ammesso poi alla Scuola Militare di Modena nel 1910, col grado di sergente maggiore, ne usciva sottotenente due anni dopo. Destinato ai Cavalleggeri di Lucca, parti per la Tripolitania. Rientrato nel marzo 1914 al reggimento e promosso tenente partecipò dal maggio 1915 alla prima guerra mondiale passando, dal luglio 1916, al 13° artiglieria da campo. Rientrato nell’Arma a guerra ultimata, col grado di capitano presto dapprima servizio al Nizza Cavalleria e dal 1926 alla Scuola di guerra dove rimase anche con la promozione a maggiore conseguita nel 1928. Tenente colonnello nel 1934, fu trasferito al Saluzzo e due anni dopo passo nel R.C.T.C. dell’Eritrea dove rimase fino al 1940 distinguendosi in tre successivi cicli di grande polizia coloniale al comando di colonne miste. Rimpatriato col grado di colonnello, comando il Reggimento Lancieri Vittorio Emanuele II dal maggio 1940 al gennaio 1943, data in cui fu promosso generale di Brigata. Assegnato per incarichi speciali al Comando della Difesa Territoriale di Bologna, nell’aprile successivo assumeva il comando della V Brigata corazzata della Divisione Ariete. Dopo la dichiarazione dell’armistizio si univa ai rappresentanti politici e militari della resistenza ed organizzava a Roma e nel Lazio bande armate.

Altre decorazioni: Medaglia d’Argento (Africa Orientale Italiana, ottobre 1938-gennaio 1939); colonnello per meriti di guerra (Africa Orientale Italiana, ottobre 1938-aprile 1939).

Vicecomandante della divisione Ariete, prendeva parte ai combattimenti dei giorni 9-10 settembre guidando una colonna corazzata che si impegnava nei pressi di Ciampino e la cui ulteriore azione fu sorpresa dal concluso armistizio. Dopo l’armistizio rimaneva in Roma per dedicarsi intensamente all’organizzazione della lotta clandestina. A tale scopo prendeva contatti con numerosi rappresentanti politici e militari esponendosi senza riguardo. Animato da purissimi ideali e da una ardente volontà di lotta si prodigava in ogni modo per organizzare in Roma e nel Lazio bande armate per la lotta contro i nazi-fascisti. Individuato ed arrestato e sottoposto a tortura dava ai suoi compagni di prigionia esempio di fortezza d’animo. Nelle Fosse Ardeatine faceva olocausto della sua nobile esistenza. – Roma, settembre 1943- marzo 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 415.