CREPALDI Gesù Carlo

CREPALDI GESU'041di Antonio e di Maria Sivieri, nacque ad Ariano nel Polesine (Rovigo) il 22 giugno 1888 e morì in combattimento a Bengasi il 12 marzo 1912.
Nato da modesta famiglia di agricoltori, fu, ancora fanciullo, avviato al lavoro dei campi.
Chiamato di leva con la sua classe ed assegnato il 20 novembre 1909 al 77° reggimento fanteria, fu inviato in congedo illimitato il 2 settembre 1910.
Richiamato alle armi in seguito alla mobilitazione per la dichiarazione di guerra alla Turchia il 9 novembre 1911 fu nel 57° reggimento che si preparava per partecipare alla campagna in Tripolitania. Passato effettivo alla 9^ compagnia partì per la Cirenaica con l’ultimo scaglione di truppe destinate a Bengasi, ove sbarcò il 29 novembre dello stesso anno prendendo posizione nelle ridotte a difesa della piazza e partecipando ai lavori di assestamento delle ridotte stesse. Contribuì anche efficacemente a sostenere i ripetuti attacchi notturni contro le difese e a respingere ogni tentativo nemico di penetrazione nelle linee per la riconquista della città. In particolare si distinse nei combattimenti del 14 e del 15 dicembre 1911 e del 31 gennaio 1912 alla ridotta El Fueihat dove i turco- arabi comandati da Enver Bey furono decisamente respinti.
Partecipò ancora alle scaramucce che si svolsero contro nuclei arabi nei dintorni della città nel febbraio ed ai primi di marzo dello stesso anno.
All’alba del 12 marzo 1912, dopo i piccoli scontri avvenuti nella notte contro nuclei turco- arabi, il nemico si presentò sulle linee con forze ingenti, con l’evidente intenzione di poterle questa volta superare, raggiungere il mare e riconquistare la città. Ma ancora respinto dalla fucileria e dal preciso tiro dei cannoni fu costretto a ritirarsi. Il 57° reggimento dopo aver con bravura sostenuto l’urto nemico fu impegnato con i battaglioni all’inseguimento di esso che raggiunto, circondato nell’oasi delle Due Palme e costretto a combattere, fu, dopo tre ore di lotta, completamente distrutto.
Nel combattimento all’arma bianca si ebbero episodi di altissimo valore. Il fante Crepaldi fu tra quelli che più si distinsero per coraggio e sangue freddo. Sempre fra i primi negli sbalzi in avanti accanto al suo ufficiale, facendogli scudo del suo corpo, cadde colpito da una fucilata tirata a bruciapelo mentre si lanciava nell’ultima trincea per ricacciarne gli occupanti.
Alla memoria del valoroso soldato è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare con r. d. 8 novembre 1912 e la seguente motivazione : Si comportò eroicamente in combattimento dando ai compagni continuo e splendido esempio di fermezza e di indomabile valore finché cadde colpito a morte. – Due Palme (Bengasi), 12 marzo 1912.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 124.