ORSI Romeo

ORSI ROMEO054di Sebastiano e di Arneudo Maria Maddalena, nacque a Monaco, Principato di Monaco, il 4 dicembre 1887 e morì in combattimento a Sidi Garbàa (Cirenaica) il 16 maggio 1913.
Figlio di italiani emigrati nel Principato di Monaco, ivi frequentò le scuole elementari e, giovanetto, esercitò il mestiere di muratore. Operaio diligente e preciso sebbene di carattere vivace, dette prova in ogni circostanza di profondo attaccamento alla Patria. Iscritto nel Distretto Militare di Alessandria e chiamato alle armi con la sua classe, si presentò spontaneamente, e fu arruolato nel 42° reggimento fanteria il 5 ottobre 1909.
Insofferente della disciplina di guarnigione, chiese di essere inviato in Tripolitania ad un reparto combattente per la guerra contro la Turchia e fu assegnato al 22° reggimento fanteria, che si trovava in Cirenaica, a Derna, già dall’inizio delle operazioni e che aveva valorosamente combattuto.
L’Orsi si imbarcò a Napoli il 27 novembre 1912 e raggiunto il reggimento fu assegnato alla 6^ compagnia del II battaglione.
In quel settore, i combattimenti del settembre – ottobre 1912 avevano costretto il generale turco Enver Bey a ripiegare con le sue forze, che comprendevano parecchie migliaia di armati, artiglierie e mitragliatrici, da Sidi Aziz nella Piana di Ettangi, dove aveva messo il campo. Ivi, protetto dai ciglioni del torrente Derna e dall’affluente trasversale Bu Mgar, raccoglieva altri armati in attesa di sferrare una grande offensiva. Allo scopo di prevenirla, il 16 maggio 1913, le truppe del presidio di Derna furono inviate ad attaccare il campo di Ettangi.
Una colonna, comandata dal colonnello Madalena e della quale faceva parte il II battaglione del 22° fanteria, mosse dalla ridotta Lombardia lungo la riva sinistra del Derna e, senza incontrare forte resistenza, giunse alle ore 8 sotto il ciglione di Sidi Garbàa.
La battaglia si accese improvvisa ed accanita ed in essa rifulse il valore personale del fante Orsi che fu di esempio a tutti per spirito aggressivo e per il coraggio dimostrato, nonostante la grave ferita riportata. Colpito la seconda volta e più gravemente, cadde sul campo mentre incitava i compagni al combattimento.
Alla memoria dell’eroico soldato è stata concessa la medaglia d’oro al v. m.  con r. d. 9 settembre 1914. Dice la motivazione: Ferito nelle prime ore del mattino in modo da camminare stentatamente, non si allontanò dalla compagnia ma la seguì al passo, raggiungendola nei successivi appostamenti e facendo fuoco con essa. Continuò così, vero esempio di coraggio e di abnegazione a tutti, fino all’ultima posizione ove, nuovamente colpito, cadde morto. – Sidi Garbàa, 16 maggio 1913.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 150.