CARLOTTO Ermanno
di Giuseppe e di Angiolina Barelli, nacque a Ceva il 30 novembre 1878 e morì nell’ospedale inglese di Tien Tsin (Cina) il 27 giugno 1900 a seguito di ferite riportate in combattimento.
Allievo a quattordici anni dell’Accademia Navale di Livorno, divenne guardiamarina il 9 agosto 1898. Assegnato al primo Dipartimento marittimo, prese imbarco sulla nave Andrea Doria dalla quale passò sull’incrociatore corazzato Carlo Alberto che compiva una campagna oceanica.
Promosso sottotenente di vascello il 15 marzo 1900, trasbordò sulla torpediniera Elba che si trovava nei mari della Cina.
L’occupazione di alcune zone costiere dell’impero cinese da parte delle grandi potenze europee aveva eccitato lo spirito nazionalistico della classe intellettuale cinese che esplose nella rivolta detta dei Boxers.
L’intervento armato dei contingenti inviati dalle navi a difesa delle legazioni e delle proprietà a cui la rivolta contro gli stranieri.
Il sottotenente Carlotto, sbarcato dall’Elba con venti uomini il 10 giugno nella Baia di Takù, raggiunse rapidamente Tien – Tsin per la difesa delle concessioni europee in collaborazione col piccolo distaccamento lasciato dalla colonna internazionale comandata dall’ammiraglio inglese che si era nel frattempo portata a Pechino per la protezione delle legazioni.
Il Carlotto aveva tra gli altri compiti anche l’incarico di informare giornalmente per telefono il Comando superiore italiano, dislocato sulla nave Elba, di ogni movimento nemico e della situazione politica e militare della regione. Ma dopo soli quattro giorni i ribelli cinesi ai quali si erano aggiunti reparti di truppe regolari, interruppero ogni mezzo di comunicazione e attaccarono con decisione le modeste forze internazionali del presidio. Nei sanguinosi combattimenti dei giorni 17 e 18 giugno rifulsero il valore ed il sangue freddo del Carlotto che si prodigò nella difesa e nei contrattacchi.
La mattina del 19 giugno, durante il combattimento, il Carlotto si recò personalmente a riconoscere una posizione da organizzare per la difesa, e passò solo, a cavallo, per un terreno scoperto e sotto un grandinare di proiettili. Più tardi, mentre dirigeva il fuoco dei suoi marinai nell’attacco al fabbricato della Scuola Militare, si portò allo scoperto per riconoscere la postazione di un cannone nemico, ma colpito al petto da una raffica di fucileria, cadde ferito mortalmente.
Alla memoria del valoroso ufficiale fu concessa con r. d. 3 marzo 1901, la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: Sprezzando i pericoli si espose in ogni circostanza e cadde da prode mentre avanzavasi indifeso per scoprire i punti ove dirigere il fuoco del suo distaccamento. – Tien – Tsin, 19 giugno 1900.
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958, p. 70.