OLIVIERI Angelo
di Antonio e di Ida Serra, nacque a Genova il 9 gennaio 1878 e morì a La Spezia il 10 febbraio 1918.
A quindici anni entrò nell’Accademia Navale di Livorno e ne uscì guardiamarina il 9 agosto 1898. Assegnato al primo Dipartimento marittimo, prese imbarco sulla corazzata Maria Pia dalla quale, il 1° dicembre 1898, passò sull‘Elba in crociera nei mari della Cina.
Alle prime manifestazioni dei moti xenofobi in Cina, l’Olivieri fu sbarcato dall’Elba nella Baia di Takù il 30 maggio 1900. Con un distaccamento di 39 marinai ed un cannoncino, sotto gli ordini del tenente di vascello Paolini, raggiunse il giorno successivo Tien – Tsin, unitamente a reparti russi e francesi. Quindi, nel pomeriggio dello stesso giorno, si trasferì a Pechino per ferrovia e si portò a presidiare la legazione d’Italia.
Il 4 giugno, i rivoltosi, ai quali si erano aggiunti reparti di regolari cinesi, dopo avere interrotto tutte le comunicazioni, si dettero al saccheggio delle località occupate ed uccisero senza pietà gran parte dei civili.
Per far fronte alla grave situazione dei rifugiati nel convento di Petang, situato nel quartiere imperiale della città, lontano dalle legazioni e minacciato di aggressione dalle bande armate, l’Olivieri il 5 giugno fu inviato con un drappello di 11 uomini a presidiare e difendere la località. Durante l’assedio, iniziato il 16 giugno da parte dei ribelli sempre più numerosi ed appoggiati da artiglierie, l’Olivieri resisté per due mesi ai continui bombardamenti e respinse gli assalti che i rivoltosi conducevano attraverso le brecce praticate con mine fatte esplodere sotto le mura delle difese.
Al valoroso ufficiale, con r. d. 3 marzo 1901, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione: Per avvedutezza, coraggio, sangue freddo dimostrati durante la difesa delle missioni cristiane al Petang (Pechino). Alla testa dei suoi marinai costrinse a sloggiare due cannoni nemici che tiravano contro le improvvisate difese, salvando la parte nord del Petang (24 giugno 1900). Rimase inoltre sepolto per circa 40 minuti sotto le macerie prodotte dallo scoppio di una mina che cagionò la morte di cinque marinai italiani e più di cento cristiani ricoverati nella missione. – Petang, 12 agosto 1900. Rimpatriato nel 1902, l’Olivieri, nel novembre 1908, fu promosso tenente di vascello. Specializzatosi in armi ed artiglieria partecipò, imbarcato sulla corazzata Roma, alla guerra di Libia e si distinse nella organizzazione del tiro contro le batterie dei forti dei Dardanelli nell’azione del 18 aprile 1912 per il forzamento di quello stretto da parte di cinque siluranti.
Durante la prima guerra mondiale ebbe il comando della torpediniera A.S.32 e, quindi, promosso capitano di corvetta nell’ottobre 1916, comandò un treno armato fino al maggio 1917 e poi l’esploratore Quarto.
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958, p. 72.