AVOGADRO Gerolamo

AVOGADRO GEROLAMO031di Antonio e di Teresa Sommi Biffi, nacque a Milano il 23 aprile 1824 e ivi morì il 31 marzo
1872.
Portato per tradizione familiare a servire il Paese nell’Esercito, fu ammesso come allievo nell’Accademia Militare e conseguì la nomina a sottotenente di cava1leria nel 1843 destinato al reggimento Nizza Cavalleria.
Nella prima campagna d’indipendenza il giovane ufficiale, nella qualità di aiutante maggiore in 2^ del reggimento, dette brillanti prove di ardimento e di valore. Nella notte sul 2 giugno 1848, dopo la battaglia di Goito, numerose pattuglie nemiche si spinsero fino agli avamposti piemontesi e, sulla strada di Brescia, giunsero quasi negli alloggiamenti del Nizza Cavalleria.
Sorpresi i cavalieri piemontesi dall’inaspettato attacco, prontamente si, portarono, sotto la guida dell’Avogadro, ai lati della strada ed aprirono un fuoco rapido e nutrito contro gli Austriaci che furono costretti a ripiegare. Per così pronto ed energico intervento, l’Avogadro fu decorato di una medaglia d’argento.
Promosso luogotenente nel settembre 1848, sempre come aiutante maggiore, prese parte alla successiva campagna del1849, meritando una seconda medaglia d’argento al valore nel fatto d’armi di Mortara il 21 marzo.
Capitano nel 1856 fu assegnato al reggimento Genova Cavalleria, ma il 1° febbraio 1859, alla vigilia della seconda guerra d’indipendenza, assunse il comando del 2° squadrone del reggimento Cavalleggeri di Monferrato, col quale prese parte alla campagna. Assegnato alla 3^ divisione Mollard ebbe l’incarico di scorta alla 5 batteria. Nelle ricognizioni offensive e nei compiti protettivi l’Avogadro dimostrò di possedere vasta conoscenza del terreno, capacità. di comando e prontezza nell’azione non disgiunti da personale valore.
Il 24 giugno nelle alterne vicende del combattimento sulle alture di S. Martino, con due successive e brillanti cariche dello squadrone, risolse definitivamente la lotta per l’occupazione delle tanto contrastate alture. Il suo ardimento così efficace fu premiato con la medaglia d’oro al valore concessagli con regio decreto 12 luglio 1859 per l’intelligenza e singolare intrepidezza dimostrata in tutta la giornata del 24 giugno 1859 a S. Martino nella condotta del suo squadrone nonchè per l’ardore con cui lo condusse ripetutamente alla carica e pei risultati ottenuti. In quel fatto d’armi anche lo squadrone fu citato all’ordine del giorno dell’Esercito ed il capitano Avogadro fu pure decorato della croce di cavaliere della Legion d’Onore dal Governo francese.
Nello stesso reggimento ebbe la promozione a maggiore nel 1860, a luogotenente colonnello nel 1861 ed infine a colonnello nel 1864.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.90.