BRONZETTI Pilade

BRONZETTI PILADE035di Domenico e di Caterina Strasser, nacque a Mantova il 23 novembre 1832 e morì in combattimento a Castel Morrone sul Volturno il 1° ottobre 1860.
Interrotti nel 1848 gli studi, insieme ai fratelli Narciso ed Oreste, partecipò coi Bersaglieri mantovani all’assedio di Mantova. Tornato dopo la guerra nella sua città, ne fu espulso dal governatore austriaco. Raggiunse a Torino il fratello Narciso e, alla denuncia dell’armistizio, combatté col 6° battaglione bersaglieri di Manara a La Cava il 20 marzo 1849, quindi alla difesa di Roma, dove rimase anche ferito, segnalandosi nel fatto d’armi di Valmontone. Dopo la resa di Roma divise col fratello l’esilio di Genova. Il 1° ottobre 1853, implicato nei moti mazziniani, venne arrestato con alcuni compagni, come sospetto, per la sommossa della Lunigiana.
All’inizio della seconda campagna d’indipendenza entrò a far parte del 1° reggimento Cacciatori delle Alpi col grado di sottotenente.
Si distinse nel combattimento di Varese il 23 maggio e fu decorato di una medaglia d’argento al valore.
Conclusasi la campagna, rimase per qualche tempo al comando della 4^ compagnia di presidio a Rocca d’Anfo.
Passato col suo grado nell’Esercito regolare, all’annunzio della spedizione di Garibaldi in Sicilia, chiese l’esonero dal servizio per potervi partecipare. Il permesso tardava ad essere concesso ed egli impaziente, rotto ogni indugio, si aggregò alle truppe del Cosenz.
Giunto a Palermo, ebbe il comando della 2^ compagnia bersaglieri e subito si distinse operando la cattura di due vaporini borbonici, l’Elba e il Duca di Calabria.
Combatté poi il 20 maggio con gran valore a Milazzo, quindi, sebbene febbricitante, volle con i suoi bersaglieri passare sulla Costa calabra e a Solano, il 22 agosto, respinse un poderoso attacco nemico. Promosso maggiore il 24 settembre, ebbe il comando del 1^ battaglione bersaglieri ed il compito di occupare Castel Morrone, posto avanzato che domina la valle del Volturno. Il mattino del 1^ ottobre una colonna nemica forte di 2.000 uomini attaccò la posizione. Il Bronzetti resistè sebbene con gravissime perdite. Venute poi a mancare le cartucce decise di aprirsi un varco tra i nemici con la baionetta. Nel combattimento a corpo a corpo, sempre primo alla testa dei suoi volontari, già ferito da un colpo di baionetta, fu ucciso da una fucilata al petto tiratagli a bruciapelo.
Alla memoria dell’eroe fu concessa con regio decreto 12 giugno 1861 la medaglia d’oro al valore per essersi distinto nei combattimenti di Milazzo e Soiano 20 luglio e 22 agosto ed a Castel Morrone ove rimase estinto.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.110.