Eugenio Emanuele di SAVOIA Carignano

EUGENIO DI SAVOIA055figlio di Giuseppe Maria di Savoia Villafranca e di Paola Benedetta de la Vauguyon, nacque a Parigi il 14 aprile 1816 e morì a Torino il 15 dicembre 1888.
Allievo della Scuola di Marina di Genova, fu nominato guardiamarina di 2^ classe nell’aprile 1831. Prese imbarco dapprima sulla fregata Beroldo, quindi sulla fregata Commercio partecipando nel 1832 ad una lunga crociera nel Mediterraneo, compiuta in divisione con la fregata Regina e con la corvetta Nereide. Promosso sottotenente di vascello nel dicembre 1833 passò sulla Regina per partecipare a nuove crociere nei mari dell’Africa settentrionale e dell’Oriente. Allo sbarco, avvenuto nel luglio 1834, fu nominato luogotenente di vascello e contemporaneamente, per le prerogative reali, fu ammesso nell’Esercito col grado di capitano nel reggimento Novara Cavalleria. La sua carriera proseguì quindi sia nella Marina, sia nell’Esereito. In questo, nel 1836, fu promosso colonnello e comandò il reggimento Piemonte Reale Cavalleria in quella, nel 1837, fu promosso capitano di vascello e assunse il comando in 2^ della Regina.
Fu promosso maggiore generale di cavalleria nel novembre 1841 e contrammiraglio nel 1842. Due anni dopo, con la promozione a luogotenente generale, fu comandante generale della Marina sarda, dalla quale carica si dimise nel 1851 conservando il grado onorario di ammiraglio.
Nel marzo 1848, quando Carlo Alberto assunse il comando dell’Esercito mobilitato nella guerra contro l’Austria, poi nel 1849 ed ancora nel 1859 e nel 1866, quando Vittorio Emanuele II si pose alla testa delle truppe mobilitate per la seconda e per la terza guerra d’indipendenza, Eugenio Emanuele sostituì il Sovrano assente con la qualifica di luogotenente del Re.
Così importante carica egli assunse anche negli anni 1860 e 1861 in Toscana e nelle province dell’Italia meridionale. Nell’Italia meridionale, proprio quando vi infieriva la reazione borbonica ed il brigantaggio, con tutte le manifestazioni più violente di crudeltà e di ricatti, si dimostrò più che mai all’altezza del compito affidatogli. Lo assolse con abilità, intelligenza, zelo ed ardire non disgiunti ad un fine accorgimento politico, a molto tatto e, all’occorrenza, ad una provvida energia, contribuendo, inoltre, efficacemente, alla riuscita delle operazioni di guerra alle quali prese personalmente parte durante l’assedio di Gaeta. Si meritò la medaglia d’oro al valore militare con regio decreto 13 aprile 1861 per essersi distinto quale luogotenente generale di S. M. il Re nelle province meridionali, Gaeta 1361.
Rese segnalati servizi al Paese: nel 1862 come presidente della prima Commissione di Difesa dello Stato e nel 1864 nell’incarico di presidente del Consiglio per la scelta della Capitale. Morì a Torino nel 1888.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.150.