BRUZZESI Giacinto

BRUZZESI GIACINTO077di Lelio e di Barbara Ponziani, nacque il 13 dicembre 1822 a Cerveteri presso Roma e morì il 25 maggio 1900 a Milano.
Fu una delle più note figure di patriota. Entrò da giovane nelle società segrete e prese parte a tutte le cospirazioni ed ai moti di quei tempi in Roma. Nel 1848, per le sue idee di libertà e d’indipendenza d’Italia, fu volontario nella guerra contro l’Austria arruolandosi nella prima Legione Romana e combatté nel Veneto, a Cornuda ed alle barricate di Vicenza, il 10 giugno. Dopo la resa della città, tornò a Roma e organizzò, con altri combattenti, il battaglione dei Reduci del Veneto nel quale ebbe il grado di tenente. Combatté valorosamente alla difesa di Roma e si distinse nella memorabile giornata del 30 aprile a Velletri e successivamente, nel giugno, ai Monti Parioli meritandosi una medaglia d’oro al valore ed al patriottismo della Repubblica Romana.
Caduta la Repubblica, esulò in Grecia, in Ungheria, in Francia ed in Inghilterra. A Londra visse a lungo in rapporti di cordiale amicizia con Mazzini, che ne aveva già apprezzato l’animo nobile e generoso.
Ritornò in Patria nell’imminenza della seconda guerra d’indipendenza e si arruolò, col grado di tenente, nel 4° reggimento del Corpo dei Cacciatori delle Alpi partecipando con bravura a tutta la campagna agli ordini di Giuseppe Garibaldi. Nel 1860 capitano volontario nella spedizione dei Mille fu da Garibaldi nominato sottocapo di stato maggiore. Si distinse nei combattimenti di Calatafimi, di Palermo, ove rimase anche ferito al braccio sinistro, sul Volturno e sotto Capua meritandosi la promozione a tenente colonnello e la nomina a cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
Due anni dopo tornò ancora in Sicilia per organizzare la spedizione condotta da Garibaldi verso Roma e conclusasi ad Aspromonte.
Nella terza guerra d’indipendenza assunse il comando del 3° reggimento volontari garibaldini e si batté nel Trentino sempre primo negli attacchi più ardimentosi e nelle sortite più audaci.
Nel combattimento di Monte Suello dette tali prove di valore da meravigliare lo stesso Garibaldi, il quale gli disse: Ho veduto dei prodi come voi, più di voi, no. Fu decorato della medaglia d’oro al valore militare con regio decreto 5 dicembre 1866. Dice la motivazione: Guidò con sommo coraggio e sangue freddo il suo reggimento nell’attacco di M. Suello il giorno 3 luglio e sostenne con molto ordine la ritirata a Sant’Antonio.
L’ultimo periodo della sua vita lo condusse a Milano ove spiegò la sua attività in opere di pubblico interesse; fu membro del Comitato centrale del tiro a segno e presidente del Consiglio regionale dei Veterani Lombardi.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.194.